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Mercoledì 18 Settembre 2024

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Il Becco del Grifone – n. 17

Perugia (PG) - Dettaglio del Postergale della cappella di San Bernardino in Cattedrale.

La cronaca che riportiamo nel numero di oggi, festa della Madonna delle Grazie, riguarda un evento, che ormai ricordano solo i nostri anziani, ma che impressionò profondamente l’animo dei cattolici perugini, alla fine degli anni ’50, quando una lettera dell’arcivescovo Pietro Parente li avvisò che “un furto sacrilego aveva privato la Madonna delle Grazie della sua corona”, quella donatale dai tanti fedeli della città, della diocesi e dal pontefice Leone XIII nel 1855 e postale in capo da un rappresentante del Capitolo Vaticano nello stesso anno. Il furto fu a dir poco rocambolesco, perché i malfattori, rimasti probabilmente nascosti in cattedrale durante la notte, dopo aver sottratto il prezioso diadema, fuggirono dalla porticina che conduceva al pulpito detto di San Bernardino, prospiciente la Piazza IV Novembre. Non furono mai identificati, nè fu possibile recuperare la refurtiva.

Ebbene, l’arcivescovo Parente si adoperò subito lanciando una campagna col fine di raccogliere preziosi donativi, perché potesse essere di nuovo confezionata una splendida e più preziosa corona. Lui stesso donò per primo il suo prezioso anello pastorale.

La data stabilita per l’incoronazione fu il 15 maggio 1958. Ospite d’onore il cardinale Alfredo Ottaviani, allora prefetto del Sant’Uffizio. L’evento fu preparato da numerose iniziative spirituali e culturali che culminarono nel giorno tanto atteso.

Quanto segue ci viene narrato dalle colonne del giornale La Voce e dalla cronaca riportata in alcuni documenti d’archivio della Pia Unione della Madonna delle Grazie: “Dalle prime ore del mattino le varie SS. Messe celebrate nella Cattedrale erano affollatissime, così pure numerose sono state le SS. Comunioni distribuite.

Alle ore 8,30 sono cominciati ad arrivare i primi gruppi di pellegrini dalla campagna accompagnati dai rispettivi parroci; verso le 9,30 già la Piazza IV Novembre aveva assunto un aspetto imponente; la scalinata del Duomo, la scalinata della Vaccara erano stipate di gente, come pure la piazza.

 

L’arrivo del Cardinale Ottaviani

 

Intanto presso l’Abbazia di S. Pietro avveniva l’incontro di Sua Eminenza il Card. Ottaviani con l’Arcivescovo di Perugia, con S.E. il Prefetto, il Sindaco al Perugia, l’Arcivescovo di Spoleto, i Vescovi di Città della Pieve, Assisi, Foligno; l’on. Micheli, l’on. Ermini, ed altre autorità. Il Sindaco di Perugia prof. Seppilli salutava e dava il benvenuto al Cardinale a nome del popolo perugino. Il Cardinale rispondeva al saluto con gentili parole. Si formava quindi un corteo di macchine, che scortavano il Cardinale, preceduto da poliziotti motociclisti.

Al primo apparire della macchina del Cardinale un frenetico applauso si levava tra il suono festoso delle campane della Cattedrale, di altre Chiese e del Comune, dalle migliaia e migliaia di fedeli che riempivano già il corso, e la piazza.

Il Cardinale Ottaviani lungo il Corso Vannucci

 

Il Cardinale quasi sorpreso per l’enorme folla, e la schietta cordialità dei perugini rispondeva con ampi gesti delle mani ai saluti. Nell’atrio del Palazzo Arcivescovile il Cardinale veniva ossequiato dalle autorità militari e dal Clero urbano al completo.

 Intanto veniva iniziata sull’altare, preparato sulla scalinata del Duomo, la S. Messa, durante la quale P. Lisandrini ha fatto il suo discorso.

 

 

La predica in piazza del Padre Lisandrini

 

Ha poeticamente e teologicamente ripercorso le varie tappe della vita di Maria SS.ma iniziando dal decreto eterno di Dio, per il quale fu contemplata dall’Altissimo già prima di lanciare i mondi negli spazi, creati appunto tenendo conto della bellezza della celeste Madre. Verso la fine ha esclamato:

«Perugia, città cristiana, città di Maria, il momento che batte sulla tua storia è solenne, Maria in cielo è contenta: tu le hai preparato una meravigliosa corona; che sia un giuramento di fedeltà, un simbolo che noi tutti vogliamo essere con te sempre Maria SS.ma! Ti vogliamo bene o Maria, con le parole, con i fatti e con la coerenza sempre; anche nell’esercizio dei doveri civili, sempre! I nostri figli guarderanno a questo 15 maggio 1958 come a data memorabile: questa piazza è una cattedrale in preghiera».

Nel palazzo Arcivescovile, intanto, il Cardinale riceveva al primo piano nelle sale restaurate per l’occasione le varie personalità trattenendole brevemente a colloquio. Quindi si componeva il corteo che accompagnava il cardinale in Cattedrale per la cerimonia.

Caratteristiche le giovani biancovestite che scortavano la fulgente corona che mandava bagliori in tutte le direzioni sotto i raggi del sole.

 

La nuova corona viene recata al Cardinale

 

   Si è poi ricomposto il corteo che si è fermato dinanzi all’altare della Madonna delle Grazie. Le autorità hanno preso posto nel palchetto appositamente preparato a destra dell’altare. Tra i continui lampi dei fotografi, mentre la schola eseguiva un pezzo classico, il Cardinale è salito dinanzi alla Madonna; l’Arcivescovo ha preso in mano la corona, gliela consegnava e subito è stata posata dalle mani del Cardinale sul capo della Madonna aiutato poi, per fissarla, da un tecnico. Si è levato a questo punto (erano le 11,45) uno scrosciante applauso, che dal Duomo è passato anche fuori tra le varie migliaia di persone che non erano potute entrare. Dopo aver incensato la sacra Immagine l’Arcivescovo ha letto la bella preghiera da lui composta, tra la commozione dei fedeli.

 

 

Il Cardinale Ottaviani incorona la Madonna delle Grazie

  

Abbiamo osservato molti occhi imperlati di lacrime, abbiamo esperimentato un brivido di commozione religiosa come raramente avviene.

Il Cardinale, quindi, ha rivolto la sua parola ai presenti ricordando l’esecrando gesto di colui che ha osato strappare dal capo di Maria SS.ma la preziosa corona.

Intanto da tutti i campanili dell’Archidiocesi si levavano festose le campane ad annunziare il lieto evento della rinnovata incoronazione”

Ancora oggi, nel giorno della festa della Madonna delle Grazie, i perugini che si recano in cattedrale possono contemplare il prezioso manufatto in oro e pietre preziose che fu confezionato con i doni di tanti fedeli e posto sul capo della amata immagine di Maria. Esso porta con sé le preghiere e le attese di una chiesa che, come la madre celeste non smette di ripetere: “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv. 2,5)

 

Dettagli della preziosa corona

 


La Madonna delle Grazie incoronata

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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