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Domenica 19 Maggio 2024

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Umbria: federalberghi e federturismo, tassa soggiorno penalizzante

Perugia (PG) - "Le cifre sugli arrivi e le presenze dei turisti in Umbria negli ultimi 10 anni, pur delineando un quadro tutt'altro che negativo, non fotografano la realta' di questo settore in tutti i suoi aspetti. Se si prendono in considerazione i dati relativi alla consistenza dell'offerta ricettiva, ci si accorge facilmente che, per poter dare veramente ossigeno e prospettive al comparto, l'Umbria dovrebbe poter attrarre un numero di turisti molto superiore a quello attuale. L'istituzione di una tassa di soggiorno sarebbe solamente penalizzante". In una nota congiunta, Federalberghi-Confcommercio e Federturismo-Confindustria Umbria concordano nel dare un giudizio negativo. "E' apprezzabile il tentativo dell'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco di aprire un confronto su questo tema, allargandolo anche al sistema delle tariffe e tributi locali che pesano sulle attivita' ricettive - sostengono le due organizzazioni - ma non possiamo non sottolineare i rischi che il turismo umbro correrebbe nel caso prevalesse, peraltro senza correttivi di alcun tipo, il partito dei Si'. Le imprese umbre si troverebbero, ancor piu' disarmate, a dover fronteggiare una competizione sempre piu' forte ed agguerrita. A dover ulteriormente dividere una torta che non e' grande abbastanza". Negli ultimi dieci anni e' aumentato il numero dei turisti che hanno scelto l'Umbria per le vacanze, ma e' nello stesso periodo il numero delle attivita' ricettive e' aumentato a dismisura. Secondo i dati della Regione Umbria, a dicembre del 2000 gli esercizi alberghieri erano 501 e disponevano di 24.762 posti letto, che sono diventati 29.455 nel dicembre del 2010, suddivisi per 574 alberghi: quasi 5 mila posti letto in piu'. Il balzo in avanti lo hanno fatto le attivita' extralberghiere, passate dalle 1.320 nel 2000 per 34.095 posti letto alle 3.532 del 2010 con 60.345 posti letto. "La crisi economica, che ha indotto molte imprese ricettive ad azionare la leva del prezzo per attrarre clientela, e l'abnorme sviluppo dell'offerta umbra - conclusodono Federalberghi-Confcommercio e Federturismo- Confindustria - hanno fatto emergere il problema del calo della redditivita' delle imprese turistiche. Occorre un impegno preciso della Regione a non incentivare l'ulteriore nascita di strutture ricettive e ad investire sulla riqualificazione della rete esistente". pg/mpd

[Fonte: Umbria OnLine]

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