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Domenica 08 Settembre 2024

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Umbria: a Gubbio ripetuto esperimento su potere afrodisiaco tartufo

Gubbio (PG) - Il tartufo ha un reale potere afrodisiaco su chi lo mangia o anche semplicemente ne sente il profumo. E' stato accertato a Gubbio, dove ieri e' stato ripetuto l'esperimento tentato gia' nel 1978 dal dipartimento di Psicologia dell'Universita' di Birmingham. Allora, i ricercatori fecero osservare immagini di donne vestite a dei volontari che avevano annusato il profumatissimo tartufo bianco e ad altri che invece non avevano sentito l'inebriante aroma. Risultato: i primi furono piu' generosi nei punteggi alle fotografie rispetto ai secondi e questo, secondo i ricercatori, basto' a confermare la presunta carica erogena del tartufo. Nelle sale del "Palazzo del Gusto" della 30esima "Mostra mercato nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari" di Gubbio l'esperimento, realizzato con le modalita' di un gioco semi-serio, ha dato lo stesso risultato. Sono stati scelti 20 volontari, tra i visitatori che hanno affollato banchi d'assaggio e degustazioni guidate, 10 di loro non avevano mangiato o annusato tartufo bianco, mentre gli altri 10 avevano mangiato il fungo ipogeo e hanno risentito l'aroma appena prima di entrare in sala. Il giornalista e sommelier fiorentino Aldo Fiordelli ha guidato l'esperimento, mostrando dieci immagini di modelle e modelli in passerella e non solo, chiedendo che di fronte a ognuna delle fotografie il pubblico esprimesse una sua opinione con un voto da uno a dieci. Le schede sono state raccolte, i voti conteggiati e le medie hanno dato un responso inequivocabile, chi ha assaggiato o annusato tartufo bianco ha dato un voto medio di 7/decimi a ogni immagine, mentre chi non aveva avuto alcun contatto con la trifola pregiata si e' fermato a 6,7/decimi. Una sottile ma concreta differenza, che in qualche modo avvalora il fatto che il tartufo sia effettivamente afrodisiaco. "Il tartufo e' un eccitante formidabile, e' vero, ma della mente - ha commentato Fiordelli - il profumo intenso inebria le narici e la difficolta' di trovarlo contribuisce ad accrescerne il gusto e l'esclusivita"'. Il giornalista toscano, in merito alla questione afrodisiaco ha spiegato "l'ipotesi di partenza e' quella dell'eccitazione della scrofa (la femmina del suino, ndr) che si metterebbe a raspare freneticamente per aver riconosciuto nell'odore del tartufo quello del maiale non castrato nella fase dell'accoppiamento". Una teoria confermata dalle ricerche delle universita' di Monaco e Lubecca, che hanno rilevato come nella saliva dei suini maschi ci siano molecole appartenenti al genere degli steroidi derivati dall'androstano, di cui fa parte anche l'alcol volatile del tartufo. Ecco spiegato, almeno a livello animale, l'arcano del tartufo afrodisiaco. Ben piu' complesso sarebbe dimostrare a livello scientifico, quanto cio' sia valido per l'uomo. Fiordelli ha parlato anche del suo libro "Il buon tartufo - Usi e costumi del "diamante' della tavola", che non e' un trattato di micologia, ne' un elenco di ricette e nemmeno una guida dell'andar per trifole, ma "poche brillanti pagine per descrivere la cultura del tartufo in cucina e fuori". pg/gc

[Fonte: Umbria OnLine]

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