Terni (TR) - Enrico Micheli, un figlio della terra umbra, servitore delle istituzioni, uomo di Stato, che ha vissuto nella riservatezza e nella sobrieta' anche il calvario della malattia che lo mino', ad un anno dalla morte, e' stato ricordato nel pomeriggio a Terni, sua citta' natale.
Micheli nonostante il dolore e sofferenza, resto' in servizio sino all'ultimo, impegnato a fianco di Romano Prodi nel suo ultimo governo, sempre attento al servizio delle istituzioni: da manager all'IRI, a uomo di governo, a cittadino che torno' nella sua amata Terni sopportando la malattia. Era un osservatore sempre attento alle vicende dell'economia dell'Italia e dell'economia internazionale. Un vero riformatore Micheli, persona per la quale l'attenzione al territorio e' stata prioritaria come lo erano i giovani ed il mercato. Oggi e' stato ricordato per iniziativa del centro Vanoni, a palazzo Gazzoli da Romano Prodi, Gianni Letta, Walter Veltroni, Mons. Vincenzo Paglia "come uomo dell'impegno per le modernizzazioni e la rottura di schemi", dove le imprese devono essere aperte e competitive. Rigore, ma anche studio (Micheli fu autore di saggi), conoscenza e "forza di fare passi indietro come ha fatto la politica oggi" lasciando ai tecnici di Mario Monti il compito di portare fuori dal guado l'Italia. Enrico Micheli vedeva lontano, anche nella politica. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel giorno dei funerali di Enrico Micheli, nel gennaio 2011, espresse il cordoglio alla famiglia evidenziando "l'intelligenza libera" e "l'animo leale" di Micheli. Il Vescovo Paglia, ricordando la presenza ai funerali di esponenti politici della sinistra e del centrodestra, quindi bipartisan, allora nella sua omelia, affermo' che pur "ricoprendo alte responsabilita' sia manageriali che politiche come esponente di uno schieramento, la faziosita' non gli apparteneva". Per Paglia Micheli era un uomo che "non guardava in faccia a nessuno nel suo ruolo di servitore scrupoloso e fedele dello Stato".
Il presidente della provincia di Terni Feliciano Polli in un suo articolo ha ricordato Micheli. "Ad un anno dalla sua scomparsa ricordiamo con affetto e riconoscenza la figura di Enrico Micheli, servitore dello stato e persona di straordinarie capacita' politiche ed intellettuali. Lo ricordiamo con gratitudine e profonda stima sia per le sue qualita' umane e politiche che per il suo legame con Terni (dimostrato anche dall'attaccamento alla squadra di calcio Ternana) e con l'Umbria. Cattolico convinto, Enrico Micheli ha tradotto in politica una cultura liberale che ne ha fatto un personaggio moderno, anticipatore dei tempi nella lettura e nell'interpretazione delle esigenze del paese e del nostro territorio. Tutto questo, connotato da un forte senso delle istituzioni e dello Stato che ne fece un protagonista di altissimo livello. Vogliamo ricordarne in questo modo il grande contributo fornito nei diversi ruoli ricoperti nell'Iri e nei governi Prodi, d'Alema, Amato e ancora Prodi e ne riconosciamo la generosa attenzione e l'impegno costantemente profusi al servizio della nostra comunita' provinciale e regionale. Micheli ha infatti avuto - ha concluso Polli - un fondamentale ruolo in tutti i passaggi chiave dello sviluppo di Terni e dell'Umbria degli ultimi anni: dalle vicende dell'Ast alle infrastrutture, tra cui la Terni-Rieti, il raccordo Terni-Orte e l'asse ferroviario Orte-Ancona, dal polo universitario ternano ai fondi post sisma fino alle vicende della chimica e piu' in generale del tessuto industriale e di altre importanti problematiche del territorio". pg/mau
