Perugia (PG) - "Le analisi della Cgia di Mestre, forse un po' imprudentemente "sparate' dal Corriere della Sera, nell'inchiesta a firma di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, presentano evidenti contraddizioni". E' quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che contesta la correttezza dei dati citati dal Corriere della Sera nell'articolo dal titolo "Privilegi, sprechi e bilanci colabrodo. Tutte le (folli) spese delle Regioni". "La stessa analisi sull'andamento della spesa delle Regioni svolta dalla Cgia nel 2010 e riguardante il periodo 2001-2008 (quindi simile a quello 2000-2009 dell'attuale analisi) - aggiunge Marini - presentava andamenti molto differenti. Nel lavoro del 2010 l'aumento della spesa totale delle regioni era del 47,7%, mentre in quello attuale (relativo ad un periodo appena 2 anni piu' lungo) sarebbe del 75%. In particolare l'Umbria nel 2010 si piazzava al nono posto con un incremento, dal 2001 al 2008, di 50,3%, mentre nell'analisi attuale (relativa al periodo dal 2000 al 2009) sarebbe al primo posto con un incremento addirittura del 143,7%. Cosa puo' essere successo in appena 2 anni di cosi' eclatante?" "Forse qualche errore di dato - rimarca la Governatrice - atteso che nel documento del 2010 l'Umbria in valore assoluto aveva, per la Cgia, una spesa nel 2001 di 2.217 mln mentre nel documento attuale il valore del 2000 (in base al quale e' calcolato l'incremento) e' di soli 1.310 mln. Come avrebbe finanziato l'Umbria questa presunta esplosione di spesa? - chiede Marini ribadendo "la Regione e' tra quelle che meno ha ricorso alla leva fiscale". "L'incremento - spiega - che e' molto inferiore a quanto avventatamente dichiarato sul Corriere, e' dovuto a "fisiologici' aumenti nei trasferimenti statali per via di nuove materie e funzioni, come pure a quote di fondi comunitari e, magari, anche a quote crescenti del Fondo sanitario, prove queste caso mai di una buona capacita' di intercettare risorse e di spenderle adeguatamente". In ogni caso, continua la Presidente, come lo stesso direttore della Cgia di Mestre scrive presentando l'indagine, cosa omessa nell'articolo di Rizzo e Stella, "maggior spesa non sempre e' sinonimo di spreco o di una cattiva gestione della finanza pubblica. Chi, soprattutto al Centronord, ha investito in questi ultimi dieci anni in maniera importante sulla sanita', sui trasporti e sull'assistenza sociale, oggi puo' contare su livelli di qualita' e di quantita' dei servizi offerti ai propri cittadini che sono tra i migliori d'Europa. Quello che ha fatto in questi anni la piccola Umbria. Che ha portato oltretutto gli stipendi degli amministratori regionali umbri al livello piu' basso d'Italia. Ma tutto cio' - conclude - al Corriere della Sera, ed a Rizzo e Stella in particolare, forse non interessa. O magari e' sfuggito. Alla faccia di quel giornalismo etico che richiede verifica, approfondimento, riscontro e non superficialita', sciatteria, ne' giornalismo gridato, di cui in queste ore si parla a Perugia al Festival internazionale del Giornalismo dove mi risulta siano ospiti per dare "lezioni' di giornalismo". pg/
Regioni: Marini (Umbria), contraddittorie analisi Cgia Mestre
26 Apr 2012, 16:44 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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