«Il “Villaggio”, prendendo vita dall'interno della Pastorale della Caritas, iniziò la sua avventura il 7 ottobre 1995, accogliendo in venti anni, più di 70 anziani e “giovani adulti” in difficoltà sociale ed economica con scarsa rete sociale e familiare, ridando loro dignità e speranza. Il “filo rosso” che ha legato tutti questi anni è stato il desiderio di mettere in pratica la Parola di Gesù che si è fatto ultimo e ha condiviso con i più fragili la vita degli uomini con i suoi dolori e le sue gioie». Ad evidenziarlo è Ilaria, un’operatrice, nel presentare le tre giornate di festa (17 e 24 settembre e 11 ottobre) per i primi “20 anni di accoglienza” al “Villaggio Santa Caterina” in Solfagnano-Parlesca di Perugia.
Giovedì 17, alle ore 21, dopo la recita dei Vespri (ore 19) e la cena comunitaria (ore 20), si terrà l’incontro dal titolo “Generazioni a confronto” tenuto da Mons. Carlo Rocchetta, fondatore della Centro familiare-Casa della Tenerezza in Perugia. Il 24 settembre (ore 21), dopo la preghiera e la cena comunitaria, ci sarà la testimonianza con Daniele e Anna, una giovane coppia che ha adottato un anziano e dei bambini. Infine, domenica 11 ottobre, a partire dalle ore 15, l’attesa “Festa dell’anziano” con la S. Messa (ore 16) presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti e a seguire momenti di aggregazione animati dalla band “Brothers in God” e la cena comunitaria.
Queste tre giornate rientrano nelle attività svolte dal “Villaggio” insieme all’“Associazione volontari Santa Caterina”, che organizzano anche iniziative che riguardano l'incontro tra generazioni, come campi lavoro con i giovani, accoglienza di gruppi scout, ritiri dei gruppi giovanili delle parrocchie, feste... per tenere sempre aperto il canale tra giovani ed anziani, arricchendosi reciprocamente l'un l'altro.
Ma cosa offre il “Villaggio Santa Caterina” ce lo spiega sempre Ilaria: «Alle persone accolte viene offerto un modello di vita che pensiamo possa essere una risposta ai bisogni sempre più diversificati degli anziani. La Residenza, costituita da 12 miniappartamenti (composti da camera, bagno, cucina e salotto), è un “condominio solidale” dove ognuno mette a frutto le proprie capacità. Gli abitanti non sono solo fruitori di un servizio, ma protagonisti della propria vita, mantenendo la propria personalità, le proprie abitudini, ma con una luce nuova non fatta di solitudine ma di amicizia e sostegno reciproco. Loro stessi, spesso, aiutano gli altri come possono (accompagnamento nella spesa, visite, aiuto con le medicine, semplice compagnia per un caffè insieme,...). Si rendono ancora utili ed è questo, per qualcuno, un’ancora di salvezza molto importante. Grazie alla presenza di operatori e volontari si possono seguire i bisogni delle persone e condividere con loro le varie situazioni di vita. Nel 1997, durante la guerra in Kosovo, vennero accolti alcuni profughi, esperienza ricca di significato sia per gli ospiti della casa, sia per tutta la comunità di Solfagnano e paesi limitrofi».
«Al “Villaggio” – sottolinea Ilaria – vive, condividendo la sua vita, come volontaria e responsabile della struttura dal 1995, la dott.ssa Simonetta Cesarini, medico geriatra, affiancata da alcuni collaboratori e volontari. Proprio questa scelta di “vivere insieme” ha un significato di condivisione e di vicinanza a chi per vari motivi è stato ferito dalla storia e messo ai margini».
Al riguardo è anche significativa la testimonianza di Guerina, una signora perugina di 71 anni, che, scegliendo di vivere al “Villaggio Santa Caterina”, non si sente «più una vecchia ma una persona» dopo essere giunta in questa struttura «provata sia nel fisico che nel morale – racconta Guerina – e oggi mi ritrovo serena». La sua esperienza di vita al “Villaggio”, Guerina la racconta in un suo scritto pubblicato nel sito: www.caritasperugia.it .
Per conoscere le attività e le iniziative del “Villaggio” consultare il sito: www.santacaterinaonlus.it .
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.
