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Lunedì 20 Maggio 2024

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Perugia: “Festinsieme 2015”, la grande festa di fine anno operativo al Centro Sereni-Opera Don Guanella

Perugia (PG) -

L’Opera don Guanella - Centro di Riabilitazione Sereni di Perugia che, seguendo gli insegnamenti di San Luigi Guanella (1842 – 1915), apostolo della Carità, si occupa da quasi setta’anni, dell’accoglienza e della riabilitazione di persone adulte con deficit cognitivo grave e gravissimo (ci piace chiamarli “ragazzi”), dal 24 al 31 maggio ha vissuto una settimana di FESTINSIEME, l’appuntamento annuale di festa che viene organizzata per condividere e rendere visibile a tutti il lavoro e la vita della comunità guanelliana presente in  Umbria.

Il sogno per i nostri “ragazzi” di diventare un giocatore di tennis, di Karate o un calciatore e far vedere a tutti “quanto sono bravo – grande” si è realizzato  con i compagni della FISDIR, con l’istruttore di tennis Fabio Tosti e il maestro di karate Alfredo Principato, ma anche con i componenti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Perugia che hanno disputato una meravigliosa e sorprendente partita di calcio a cinque con le persone con disabilità del nostro Centro.

In tutto questo c’è stato anche il momento di scambio di esperienze e tecniche per realizzare manufatti vari con altri Centri di riabilitazione e sabato 30 sera il grande spettacolo “Don Guanella Circus” in un fantastico circo di casa nostra, momento per raccontare tante attività e l’impegno di un intero anno di lavoro.

Questo spettacolo, infatti, è il riepilogo di un progetto educativo iniziato a settembre scorso e conclusosi nel mese di maggio. Abbiamo pensato al circo seguendo un po’ la Pedagogia del Circo Sociale: il circo come strumento di lavoro alternativo ai fini di aiutare le persone a rischio e le persone con disabilità cognitive ad accrescere la consapevolezza di sé e l’autostima.

Durante quest’anno i “ragazzi” si sono preparati cercando di entrare per davvero nel mondo del circo, pertanto hanno trasformato la loro aula in un tendone da circo, si sono truccati, travestiti, divertiti a specchiarsi venendo così stimolati ad esprimere le proprie emozioni. Un giorno sono andati al circo e hanno partecipato ad uno  spettacolo circense dal vivo: si è parlato con loro dei personaggi del circo, di come vivono, dove sono, cosa fanno, cercando così di farli calare in questo ambiente.

In aula i ragazzi hanno iniziato a fare esercizi da circo e quindi giocoleria, esercizi con foulard, palline, piatti cinesi, esercizi di equilibrismo, imparando camminate buffe e capriole, cadute.

Si è scelto come personaggio principale il clown perché è la figura che più si avvicina ai nostri ragazzi: è l’emblema della positività, colui che sa comunicare senza parole, è colui che porta allegria, ma soprattutto è colui che fa dei propri limiti e delle proprie debolezze punti di forza, di scatto, energia vitale, divertimento, comunicazione..

I ragazzi si sono impegnati in un modo straordinario, e hanno ancora una volta stupito i loro operatori ed educatori.

Fare teatro implica comunicare qualche cosa a qualcun altro, i nostri attori hanno voluto infatti giocare con il proprio corpo, muovendo i nastri come sinuosi zampilli di acqua, mostrare le proprie capacità con vari tipi di palle, superando i propri limiti con naturalezza e infine esprimere con il trapezio leggerezza e delicatezza dei gesti  e del loro animo.

Tutto quello che abbiamo visto durante lo spettacolo non è così scontato, ogni piccolo esercizio, ogni piccola caduta, qualsiasi cosa è frutto di un grande lavoro.

La benevolenza, la pazienza, la sincerità, lo spirito di famiglia, la carità, sono questi i valori a cui ci ispiriamo e a cui tendiamo.

Questo approccio individua nel team multidisciplinare (terapisti – medici – psicologi – assistenti sociali – educatori – infermieri – religiosi della congregazione e personale dei servizi generali), nelle attività proposte e nell’ambiente di vita educativo ed empatico, le risorse imprescindibili per allestire il progetto riabilitativo dotato di un senso e di sicura efficacia.

In questo raccontarci c’è anche l’aspetto di ricerca e arricchimento dei nostri interventi riabilitativi, come l’inaugurazione, svoltasi sabato 30 mattina, di una stanza multisensoriale. Dopo un percorso di circa cinque anni, fatto di preparazione professionale e formativa e grazie anche al parziale contributo sia di alcuni benefattori umbri che di diverse iniziative di solidarietà organizzate dall’Associazione Cooperatori guanelliani, il Centro ha potuto dotarsi di una stanza  di alto livello tecnico-scientifico secondo l’Approccio Snoezelen, metodo nato nell’ambito dei servizi per disabili al fine di migliorare il benessere e la capacità della vita delle persone assistite, tramite tecniche innovative. L’intervento terapeutico prevede che la persona riceva stimoli ai cinque sensi in un ambiente appositamente strutturato, rilassante e ricco di informazioni sensoriali di base, semplici e chiare. Si coinvolge il soggetto a provare piacere in quello che fa grazie alla duttilità degli stimoli. L’approccio multisensoriale stimola lo sviluppo delle capacità della persona: attenzione, esplorazione, manipolazione. Favorisce la motivazione e la consapevolezza di sé, migliora la concentrazione e la coordinazione, aumenta l’interazione con l’ambiente e la comunicazione anche non verbale. Infine permette la riduzione delle stereotipie verbali e motorie favorendo il rilassamento tramite esperienze sensoriali piacevoli. Tutto questo in linea con le moderne teorie scientifiche riabilitative (neuroscienze) secondo le quali anche le reti neurali di una persona con disabilità cognitiva grave possono attivarsi e modificarsi con l’esperienza.

Ad arricchire il programma di FESTINSIEME non è mancata la musica e la solidarietà. Nel teatro di casa nostra, due eventi musicali, inserendosi nel progetto (attivo da più di un anno) “il Pianoforte della Carità”, frutto della fantasia della carità dell’Associazione cooperatori guanelliani (laici con promessa, terzo ramo della famiglia guanelliana), hanno contribuito ad avvicinare cuori nuovi alla realtà guanelliana perugina e dare così l’occasione di presentare il Centro e far conoscere chi vi abita, vive ed opera. Tra gli spettatori non sono certo mancati alcuni dei nostri “buoni figli” (così Don Luigi Guanella amava definire le persone con disabilità delle sue Case) che hanno partecipato con interesse ed esemplare compostezza ai programmi musicali proposti. Hanno apprezzato e applaudito Giorgio e Francesco Marroni, Jacopo Brustenga e Rozendo Loyola che domenica 24 maggio hanno proposto musiche di Beethoven e Schubert mettendo in dolce armonia “il pianoforte della carità” un violino e un violoncello e si sono lasciati coinvolgere, il 26 maggio, dal concerto per giovani chitarristi che, a cura di “Right Profit Giutar Center” e capitanato dal maestro Michele Corbu, ha messo insieme alunni di prima e seconda media provenienti dall’Istituto Comprensivo “Montone Pietralunga” di Umbertide e dalla scuola Primaria di “Borgo XX Giugno” di Perugia, alcuni ragazzi di una “casa Famiglia” di San Sisto  (Perugia) e tre associati dell’Unione Italiana Ciechi. Un palco affollato di tanta molteplicità di persone che attraverso le chitarre hanno saputo far vibrare anche le corde del cuore di chi, accanto ai nostri “buoni figli”, si è goduto un pomeriggio un po’ diverso.

Per quest’anno la FESTINSIEME è terminata, ma continueremo a proporre future occasioni per venire a trovarci, a conoscerci, a stare in famiglia e fare festa.

 

La famiglia guanelliana di Perugia

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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