Si svolgerà a Trieste, dal 3 al 7 luglio, la 50a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, la prima dopo la pandemia. Si era tenuta infatti nel 2021, a Taranto, la più recente edizione (la 49a) di questa importante occasione d’incontro, nata a inizio Novecento dalla “base” cattolica desiderosa di confrontarsi fattivamente con i più attuali temi sociali: lavoro, istruzione, famiglia, condizione dei fragili.
Al cuore della democrazia è il tema di quest’anno, su cui s’innesta l’appello alle forze migliori della partecipazione ecclesiale e civica. La 50a Settimana «mira infatti a essere un momento di generazione di nuovi stili, nuove pratiche e nuove modalità per tessere reti di collaborazione nella cura della democrazia e del bene comune». Ne dovranno emergere «raccomandazioni trasversali ma anche suggerimenti e idee su modi e iniziative per favorire la partecipazione alla vita democratica nei diversi ambiti» (così si legge nel Documento preparatorio).
Questo aspetto propositivo sta molto a cuore alla delegazione perugina, che parteciperà alla Settimana sociale nella persona del diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e Lavoro, con i due giovani collaboratori Maria Luisa Cotana e Federico Poggianti.
Dopo un cammino di preparazione e avvicinamento, le giornate dal 3 al 7 luglio, oltre a molti incontri e attività aperte al pubblico, prevedono infatti appuntamenti destinati ai delegati, tra cui i «laboratori della partecipazione», composti da gruppi di circa venti persone. Cerati interverrà scandagliando le possibili radici dell’assenteismo elettorale, da cui parrebbe di poter dedurre che molti non credono più alla possibilità di una reale partecipazione al processo democratico. Non basta prenderne atto: ci si chiede, sottolinea Cerati, cosa fare per migliorarne l’attrattiva e per far sì che il cittadino (e il cristiano) si senta e sia realmente coinvolto nella partecipazione democratica e nella ricerca del bene comune.
La Conferenza Episcopale Italiana, nella Comunicazione sulla Settimana sociale scaturita dalla recente Assemblea generale (20-23 maggio), ne sottolinea il carattere di continuità, non circoscritto a un evento ma esteso a un “processo”, in sintonia con la «tappa profetica» del cammino sinodale. In un tempo che presenta segnali di crisi e stanchezza della democrazia, nonché scottanti questioni di disoccupazione e denatalità e quant’altro, il Comitato, sottolineano i Vescovi, ha scelto tuttavia «la narrazione positiva che dice partecipazione, presenza e rigenerazione dei territori». In questa ottica di futuro, cui hanno parte significativa i giovani (anche nella delegazione perugina), è importante «ritornare ad una visione chiara, che ci viene dalla Dottrina sociale della Chiesa e dalla Costituzione che garantisce la democrazia nel nostro Paese».
Fondamentali sollecitazioni si trarranno dall’intervento di papa Francesco, a conclusione della Settimana, come se ne ricavano dal suo magistero, «che soprattutto nella Fratelli tutti ci parla della “migliore politica che vogliamo”»; e sarà importantissimo per tutti ascoltare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che interverrà il 3 luglio, nel pomeriggio di apertura.
Convegno svoltosi a Perugia il 19 aprile sul tema “La visione profetica di Alcide De Gasperi: la politica al servizio dell’uomo”, con l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, il diacono Carlo Cerati e alcuni rappresentanti delle pubbliche istituzioni.
In allegato: La locandina della Settimana sociale di Trieste
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