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OTTO CITTADINI SU 10 DISPOSTI A PAGARE DI PIÙ IL CIBO MADE IN ITALY. COLDIRETTI UMBRIA: SERVE ETICHETTA.
10 Apr 2015, 23:03 Coldiretti Umbria
Perugia (PG) - L’82% degli italiani è disposto a spendere di più per avere la certezza dell’origine e provenienza italiana del prodotto alimentare che acquista (tra questi quasi la metà il 40 per cento è disposto a pagare dal 5 al 20 per cento in più, il 12 per cento oltre il 20 per cento). È quanto riferisce Coldiretti Umbria riguardo alla consultazione pubblica online sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole a cui hanno partecipato in 26.547.
Si tratta di una iniziativa promossa sulla base del regolamento comunitario N. 1169 del 2011 entrato in vigore il 13 dicembre del 2014 che consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti, qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza della dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole.
Con il 96,5 per cento dei consumatori che ritiene necessario che l’origine debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta il risultato in Italia non lascia spazio ad equivoci ed impegna le Istituzioni a introdurla dove ancora manca, dai formaggi ai salumi, dalle conserve ai succhi di frutta fino al latte a lunga conservazione - commenta Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria.
Dalla consultazione emerge che per l’89 per cento dei consumatori la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, per l’87 per cento per le carni trasformate, per l’83 per cento per la frutta e verdura trasformata, per l’81 per cento per la pasta e per il 78 per cento per il latte a lunga conservazione. Inoltre per l’84 per cento dei consumatori è fondamentale che nell’etichetta ci sia il luogo di trasformazione. Per 8 persone su 10, nel momento dell’acquisto, è decisivo che il prodotto sia fatto con materie prime italiane e sia trasformato in Italia, mentre il 54 per cento controlla che sia tipico, il 45 per cento verifica la presenza del marchio Dop e Igp, e per 3 su 10 conta che il prodotto sia biologico.
Occorre estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza a tutti i prodotti alimentari - conclude Diego Furia Direttore Coldiretti Umbria - per tutelare il lavoro degli imprenditori agricoli e allo stesso tempo favorire una scelta consapevole negli acquisti per tutti i cittadini-consumatori.
L’ETICHETTA DI PROVENIENZA NELLA SPESA DEGLI ITALIANI
Cibi con l’indicazione di provenienza
E quelli senza
Carne di pollo e derivati
Pasta
Carne bovina
Salumi
Frutta e verdura fresche
Carne di coniglio
Uova
Frutta e verdura trasformata
Miele
Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro
Formaggi
Latte fresco
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce
Carne di cavallo
Extravergine di oliva
Latte a lunga conservazione
Carne di maiale e di agnello
Concentrato di pomodoro e sughi pronti
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
[Fonte: Umbria OnLine]
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