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Venerdì 26 Aprile 2024

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Wojtyla: Provincia Perugia, per lui Umbria fu terra di forte richiamo

Perugia (PG) - "Per Karol Wojtyla l'Umbria e' stata una terra di cosi' forte richiamo e di cosi' significativa presenza che oggi, nella giornata del riconoscimento della santita' dell' 'uomo venuto dall'est', non possiamo non ricevere un raggio del tutto particolare dell'illuminazione che arriva al Pontefice dall'essere assunto, per volonta' della chiesa, nella schiera dei beati". E' quanto afferma una nota del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione della beatificazione, a 5 anni dalla morte, di Giovanni Paolo II. "Sotto la luce nuova - si legge ancora - in cui si inscrivono il nome e la figura storica del beato Giovani Paolo II sara' possibile rivedere la lunga esperienza di visite da lui compiute in Umbria in momenti diversissimi del suo pontificato, unificati da una stessa tensione spirituale e da una stessa volonta' di servire la causa della pace e della redenzione del genere umano". Guasticchi ricorda "gia' l'indomani della sua elezione al soglio pontificio, Egli volle affidare il suo mandato alla protezione di san Francesco d'Assisi, quasi risarcendo in cio' i viaggi che il Poverello aveva compiuto a Roma per far approvare dai pontefici romani la sua Regola. Un supremo esercizio di umilta' ha sempre contraddistinto la presenza in Umbria di Giovanni Paolo II, in particolare quando, a Terni, fece sentire agli operai, da uomo che era stato operaio, tutta la partecipazione possibile ai loro problemi. E, probabilmente, l'umanita' intera deve ancora assimilare fino in fondo, a 25 anni di distanza, l'enorme carica di ecumenismo contenuta nell'incontro fra i capi delle religioni del mondo avvenuto sempre sotto lo sguardo vigile e amorevole del Santo di Assisi. Proprio avvertendo la necessita' di fare passi avanti in questa che e' l'unica direzione di salvezza per l'umanita' - conclude il Presidente - l'attuale pontefice, diretto successore di Papa Wojtyla, sara' ad Assisi nel prossimo mese di ottobre. Non sara' una celebrazione rituale, ma l'atto di piu' fedele continuita' con il lavoro "umano' di colui che oggi diventa un santo riconosciuto e venerato. Con questo spirito, formulo il pensiero della piu' umile e piu' alta gratitudine che si deve all'uomo di chiesa che tanto ha amato la nostra terra da irradiare da qui verso il mondo il messaggio piu' profondo del suo lungo pontificato". pg/gc

[Fonte: Umbria OnLine]

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