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Martedì 30 Aprile 2024

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Umbria: Zaffini (Fli), decongestionare le carceri Regione

Perugia (PG) - "Occorre procedere risolutamente per decongestionare le strutture detentive umbre, sollecitando ministero e Parlamento affinche' si arrivi ad un piano di risoluzione della emergenza carceraria in atto da tempo". E' quanto propone il consigliere di Fli alla Regione Umbria, Franco Zaffini, annunciando un atto per impegnare la Giunta in tal senso. Zaffini, destinatario di una missiva del segretario generale aggiunto del Lisapp, sui "gravi problemi che la situazione crea per la sorveglianza degli stessi detenuti" ha rilevato "che le carceri umbre versino in condizioni critiche a causa del sovraffollamento e, soprattutto, del sotto organico di polizia penitenziaria e' una denuncia che facciamo da tempo, per la quale abbiamo chiesto agli amministratori regionali di intervenire presso il Ministero in molteplici occasioni". Zaffini ha ricordato che nel settembre 2009, il Consiglio regionale, su sua proposta, approvo' un ordine del giorno che impegnava l'esecutivo regionale a dar seguito ad una serie di interventi previsti dai protocolli d'intesa siglati con il Ministero della Giustizia. "In particolare - ha detto - quel documento faceva riferimento ad una serie di azioni congiunte per la formazione del personale, nonche' per l'edilizia residenziale destinata agli operatori e per l'incremento di fondi da destinare ai comuni, sedi di istituti e servizi penitenziari. Nella specifica competenza della Regione - ha ribadito - rientrava tutta la materia sanitaria delle strutture detentive: dall'apertura della sala infermieristica nel carcere di Capanne, alla creazione di un apposito reparto detentivo negli ospedali dei capoluoghi di provincia, tutte carenze che costringono gli agenti a doppi e tripli turni di lavoro per il piantonamento di un singolo detenuto ricoverato". "Finora in Umbria - ha concluso - abbiamo visto amministratori, spendersi per l'istituzione del garante dei detenuti, ma rifiutarsi di istituire un fondo per le vittime del crimine. Ci sono state levate di scudi solidaristiche nei confronti di chi ha commesso un reato, ma poco o quasi nulla, e' stato detto, o fatto, in favore di chi svolge un lavoro rischioso e faticoso come quello degli agenti penitenziari. Mutare prospettiva puo' essere un passo in avanti per affrontare il problema carcerario". pg/map/rob

[Fonte: Umbria OnLine]

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