Perugia (PG) - Gli ultimi dati statistici del turismo umbro confermano l'andamento positivo della ricettivita' agrituristica. Nel primo quadrimestre del 2011, spiega una nota della Cia, gli arrivi in Umbria hanno fatto registrare un incremento complessivo del 5,79% passando a 508.521 dai 480.680 dello stesso periodo del 2010. Tuttavia, mentre per gli esercizi alberghieri l' incremento e' stato del 4,13%, per quelli extraalberghieri - per la gran parte costituiti da agriturismi - e' stato dell' 11,04% con punte del 46,72% nell'eugubino-gualdese e del 29,48% nel folignate, a dimostrazione della crescente attenzione del visitatore per la peculiarita' della nostra ospitalita' rurale. Una situazione favorevole, si legge ancora, per un settore costituito da oltre 1.200 aziende operanti capillarmente sul territorio, che possono vantare un'offerta varia, non solo ospitalita' e ristorazione ma anche agricampeggio, degustazione e vendita diretta di prodotti tipici e biologici, fattoria didattica, fattoria sociale, attivita' culturali, sportive e ricreative ed altro ancora. Un paniere di beni e servizi ricco e composito che dimostra la vivacita' imprenditoriale degli agricoltori interessati e la loro capacita' di innovare valorizzando la storia, la cultura, le tradizioni, il paesaggio e le tipicita' dei diversi territori. Un comparto che merita una attenzione particolare da parte delle istituzioni e della pubblica amministrazione e che al contrario, a giudizio della Cia dell'Umbria, continua ad essere gravato da soffocanti adempimenti burocratici, tasse inique (per esempio la Tarsu), oltre che da una perdurante sottovalutazione in quasi tutte le iniziative di promozione della nostra regione. Un passaggio importante al fine di creare le migliori condizioni per un pieno ed armonioso sviluppo dell'agriturismo dovra' essere la nuova normativa di settore. Un adeguamento della legge regionale attualmente in vigore, la 28 del 1997, e' indispensabile per adattarla ai mutamenti che hanno interessato l'agricoltura negli ultimi 14 anni ed alle leggi nazionali che, nel frattempo, sono state emanate - la legge quadro per l' agriturismo (L. 96 del 2006) e la legge d' orientamento in agricoltura (D. L.vo 228 del 2001) - oltreche' per qualificare la ricettivita' in ambito rurale. A distanza di un anno e mezzo dalla redazione di una prima bozza di legge regionale, evidenzia la confederazione, risalente al dicembre 2009, e nonostante le assicurazioni fornite in tal senso dalla nuova Giunta regionale, non e' stata ancora redatta una nuova proposta di legge. Un ritardo grave che, per la Cia, deve essere colmato con urgenza avviando la fase di partecipazione su un testo che l'assessorato all'agricoltura deve al piu' presto licenziare. pg/map/rl
Umbria/turismo: Cia, dati confermano andamento positivo agriturismi
24 Giu 2011, 15:36 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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