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Venerdì 03 Maggio 2024

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Umbria/sanita': Giunta, ok a diffusione defribrillatori semiautomatici

Perugia (PG) - Una rete di diffusione territoriale di defibrillatori semiautomatici, "manovrabili" anche da personale addestrato non medico e localizzati, oltre che nelle tradizionali sedi sanitarie, anche nei luoghi di lavoro, di studio e, in generale, pubblici. L'obiettivo e' giungere ad una riduzione in percentuale significativa delle morti per infarto al miocardio e dei danni conseguenti. E' quanto si propone di realizzare la Giunta regionale dell'Umbria che, su proposta dell'assessore alla sanita' Franco Tomassoni, ha deciso di procedere alla progettazione e concreta realizzazione del "Progetto Umbria diffusione dei defibrillatori esterni (DAE)". Una prima esplicitazione del progetto, spiega una nota dell'ente, e' stata inviata al Ministero per la salute al fine di concorrere alla erogazione dei finanziamenti governativi previsti dalla legge finanziaria 2010 e ammontanti per la Regione Umbria a 110mila euro per gli anni 2011 e 2012. La svolta alla possibilita' di un utilizzo diffuso, non necessariamente eseguito da personale medico, dei defibrillatori si e' avuta con la legge 120, risalente al 2001, che, alla luce delle nuove tecnologie disponibili che hanno dotato gli strumenti della capacita' di "riconoscere" la patologia cardiaca, ha reso possibile e autorizzato l'intervento di personale infermieristico o laico addestrato. L'infarto al miocardio, in Italia e negli altri Paesi industrializzati, figura tra le principali e ormai, ridotte, cause di decesso. Le possibilita' di sopravvivenza in caso di attacco cardiaco sono strettamente correlate alla rapidita' dell'intervento terapeutico, il piu' efficace del quale risulta essere la scarica elettrica, l'unica in grado di correggere l'aritmia mortale o riavviare l'organo colpito da arresto. La defibrillazione elettrica puo' risultare, nella maggior parte dei casi, risolutiva a patto che venga attuata entro cinque, sei minuti dal blocco cardiaco. Studi clinici hanno stabilito che la sua efficacia diminuisce del 10% per ogni minuto che passa dal momento dell'arresto e che, in caso di intervento tardivo, il paziente puo' essere forse salvato, ma sara' destinato a rimanere vittima di gravi handicap fisici o psichici. Il Piano prevede la attuazione di tre fasi, innanzitutto saranno dotati delle apparecchiature terapeutiche tutte le ambulanze del sistema "Emergenza Urgenza", quelle delle associazioni del volontariato, dei Vigili del Fuoco e delle forze dell'ordine. Nella seconda fase i defibrillatori semiautomatici saranno dislocati nelle sedi di tutti i soggetti a vario titolo interessate alla "Emergenza". A regime il sistema fornira' e prevedra' l'uso di defibrillatori nei luoghi di lavoro, centri commerciali, stazioni ferroviarie e sedi di transito, istituti di studio, farmacie, centri di recupero, penitenziari e altro ancora. pg/map/ss

[Fonte: Umbria OnLine]

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