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Mercoledì 01 Maggio 2024

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Umbria/salute: Rosi (PdL), interrogazione a Giunta su RU486

Perugia (PG) - Una interrogazione urgente alla Giunta regionale umbra, inerente la somministrazione della pillola abortive RU 486 in regime di day hospital, per avere spiegazioni sulle responsabilita' nei casi di complicazioni successive, al di fuori dell'ospedale, "contravvenendo alla legge 194 e nei casi in cui la donna decida di fare causa e chieda il risarcimento dei danni", e' stata presentata dal consigliere regionale del PdL, Maria Rosi. "I tre pareri del Consiglio superiore di Sanita' relativi alla somministrazione della pillola RU486 - ha spiegato Rosi - sono orientati tutti per il ricovero ospedaliero e non per il day hospital che invece la Regione Umbria ha adottato non ritenendo valide le linee guida ministeriali, mentre la commissione tecnica che ha redatto le linee guida per la somministrazione della pillola abortiva non ha riportato in maniera chiara l'incidenza della mortalita' riferite ad aborto medico e chirurgico, paragonandole, quasi omettendo che nei casi di aborto medico e' maggiore di molto di quella per aborto chirurgico. Inoltre non sono stati resi noti i curricula scientifici e professionali dei partecipanti alla commissione tecnica, il che lascerebbe capire che non volevano essere messi a confronto con quelli degli esperti del Consiglio superiore della Sanita"'. In una nota, Rosi fa notare che "la Food and drug administration" ha di recente aggiornato il sito dove sono riportati i dati sulla mortalita', e "la Giunta non li ha nemmeno presi in considerazione per il consenso informato. L'aborto farmacologico viene usato dopo i novanta giorni e consiste nel processo che va dall'assunzione delle prostaglandine, il farmaco che induce le contrazioni, fino all'espulsione del feto. In quel caso, a nessuno viene in mente di suggerire alle donne di dimettersi dall'ospedale e tornare, eventualmene se c'e' bisogno". pg/mpd

[Fonte: Umbria OnLine]

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