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Sabato 04 Maggio 2024

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Umbria/profughi: regione-ceu-anci, 1* protocollo Italia accoglienza

Perugia (PG) - Sono stati oltre 700 i profughi del nord Africa, e soprattutto della Libia, accolti in Umbria dallo scorso mese di aprile. Dei 328 giunti nella prima fase (aprile-maggio), i tre quarti sono stati accolti dalle 8 Chiese diocesane umbre attraverso le rispettive Caritas ed altre realta' socio-caritative ecclesiali. La quasi totalita' dei profughi ha lasciato dopo alcune settimane l'Umbria. Dallo scorso mese di giugno e' in atto una seconda fase dell'emergenza, ma, rispetto alla prima, i profughi esprimono l'intenzione di restare in Italia. Al 23 luglio 2011, secondo i dati del Centro regionale di Protezione Civile sono 303 (267 richiedenti asilo e 36 migranti) i profughi presenti sul territorio assistiti per meta' dalle Caritas e meta' dall'Arci e distribuiti, in accordo con i soggetti istituzionali coinvolti (Regione, Protezione civile, Province e Comuni) in piccoli gruppi. Al fine di sviluppare la sinergia tra la Regione Umbria, la rete istituzionale dei Comuni e la Conferenza Episcopale Umbra stamani la Governatrice, Catiuscia Marini, ha sottoscritto due diversi e analoghi protocolli d'intesa con l'Anci Umbria, rappresentata dal presidente, il Sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, e il presidente della CEU Mons. Vincenzo Paglia. Il protocollo, il primo del genere in Italia, ha l'obiettivo di sviluppare la collaborazione tra la Regione Umbria e la Ceu per rispondere all'emergenza umanitaria in atto attraverso un modello attento alla centralita' della persona e orientato ad un'accoglienza diffusa sull'intero territorio regionale per favorire un concreto processo di integrazione. Il documento prevede che i firmatari, nel rispetto delle rispettive competenze, si impegnano a promuovere, incrementare ed attuare una reciproca sinergia nella politica di accoglienza e di assistenza della popolazione interessata dall'emergenza umanitaria che la Regione Umbria si e' impegnata ad ospitare, favorendo, anche attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle realta' locali, una armoniosa integrazione. "Il nostro modello di accoglienza - ha detto la presidente Marini - basato sul principio della distribuzione dei profughi in piccoli nuclei e su tutto il territorio regionale, e' risultato vincente. Lo avevamo pensato per concentrare l'attenzione sulla cura della persona, nel rispetto dei valori dell'accoglienza di cui il popolo umbro e' portatore. Inoltre cio' avrebbe consentito, come continua a consentire, anche un alto livello di sicurezza che pure deve essere garantito. In questi mesi la cooperazione e la collaborazione e' stata sempre al massimo livello possibile. Sia con i Comuni, che con la Caritas e le altre associazioni del volontariato, grazie all'importante lavoro di coordinamento che la nostra struttura regionale di protezione Civile ha svolto con le Prefetture di Perugia e Terni". "L'accoglienza che abbiamo realizzato in Umbria - ha detto Monsignor Paglia - non e' stata soltanto utile a queste persone provate dalla loro odissea, ma e' stata umana e bella. Abbiamo potuto dimostrare che l'Umbria, in tutte le sue componenti, da quella istituzionale a quella ecclesiastica e del volontariato, e' tutt'ora portatrice dei valori francescani di pace e fratellanza". pg

[Fonte: Umbria OnLine]

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