Perugia (PG) - "I cattolici in Kosovo sono appena 60 mila su una popolazione di 2 milioni di abitanti, in gran parte di religione musulmana. La Chiesa sta facendo molto per tutti, contribuendo a ricostruire rapporti umani e sociali minati dall'odio generato dalla guerra; lo fa senza distinzioni di etnia e di fede e per questo e' molto apprezzata". Lo ha detto il vescovo Dode Gjergji, amministratore apostolico della Chiesa cattolica kosovara, a margine dell'incontro con l'arcivescovo di Perugia-Citta' della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, in visita sino a domani l'8 giugno, in Kosovo, con una delegazione della Caritas diocesana. I cattolici sono una minoranza che dialoga e coopera con tutti in una terra dove la cristianita' ha radici profonde testimoniate da importanti siti e reperti archeologici e dalla storia. Una terra, l'antica Illiria, che diede i natali all'imperatore Costantino che con il suo editto dell'anno 313, attraverso il quale riconobbe la liberta' di culto dei cristiani, si gettarono le basi della democrazia occidentale. Di questo i cattolici del Kosovo - sottolinea una nota - ne vanno orgogliosi e non esitano a ricordarlo e si stanno preparando a celebrare, nel 2013, con una serie di eventi, tra i quali la consacrazione della nuova cattedrale della capitale Pristina, i 1700 anni dall'editto di Costantino. pg/gc
Umbria: la Caritas in Kosovo 'costruttrice di pace'
07 Giu 2011, 19:23 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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