Perugia (PG) - Aumentare l'occupazione giovanile puntando su ricerca, innovazione e cultura d'impresa cosi' da valorizzare pure il sistema produttivo umbro. Gli interventi messi in atto dalla Regione, utilizzando le risorse del Fondo sociale europeo nell'ambito della programmazione 2007-2013, si dimostrano efficaci e confermano i risultati dell'indagine del Centro studi "Datagiovani" che pone l'Umbria ai primi posti fra le regioni "amiche" dei giovani. E' quanto e' emerso dal convegno sulle "opportunita' per i giovani", svoltosi a Perugia ed organizzato dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Umbria Ricerche. Il rapporto ha analizzato tre bandi regionali finalizzati al sostegno della ricerca, con cui sono stati finanziati assegni di ricerca, borse lavoro per percorsi formativi, l'inserimento in progetti integrati per lo sviluppo delle risorse umane di reti di imprese o di singole imprese innovative. L'indagine si e' avvalsa di questionari inviati ai circa 600 beneficiari (351 del bando assegni, 187 del bando ricerca e lavoro, 55 del bando reti); 273 enti pubblici o privati ospitanti; 32 soggetti attuatori (enti di formazione e imprese: 12 del bando ricerca e lavoro, 20 del bando reti). Il beneficiario tipo ha 32 anni e mezzo, e' donna, ha origini umbre, possiede un diploma di laurea in materie scientifiche (piu' del 70%), conseguito in media a 27 anni. La ricerca che ha condotto ha riguardato principalmente temi legati all'ambiente, all'energia e alle biotecnologie, alla biologia, alla chimica e alla medicina. Solo il 6% non ha portato a conclusione il percorso di ricerca; l'83% aveva infatti trovato un nuovo lavoro. La quasi totalita' dei beneficiari valuta positivamente l'esperienza realizzata, dato in linea con il giudizio dei soggetti ospitanti. Le strutture resesi disponibili ad accogliere i beneficiari degli interventi finanziati operano, nell'85% dei casi, nel settore privato e sono principalmente in provincia di Perugia. Nel settore pubblico l'attivita' di ricerca viene svolta con regolarita', per piu' dei due terzi dei soggetti ospitanti, mentre il 22,8% di strutture private dichiara di non svolgere attivita' di ricerca. Le figure professionali richieste sono nel 33% dei casi ingegneri ed architetti, seguiti da informatici, programmatori ed esperti web. Quanto agli esiti occupazionali, il 65,6% dei soggetti coinvolti risulta occupato a 6 mesi dalla data di conclusione del progetto di ricerca, con un'eta' media che si attesta a 33 anni per le donne e 32 per gli uomini. Nel 50% dei casi hanno trovato lavoro nella stessa struttura che li ha ospitati nel percorso di ricerca. Il 58% degli occupati afferma che l'aver svolto il progetto di ricerca ha inciso positivamente sulla propria assunzione. pg/mpd
Umbria/giovani e occupazione. aur, da bandi Regione opportunita' reali
20 Feb 2012, 13:37 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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