Perugia (PG) - "Se e' vero che il turismo "viaggia' sempre piu' in rete, e' altrettanto vero che una ricerca sulle strutture ricettive extralberghiere umbre, effettuata proprio tramite la rete, puo' riservare molte sorprese, non sempre positive". E' quanto rileva Vincenzo Bianconi, presidente Federalberghi - Confcommercio della provincia di Perugia, nel commentare i risultati del lavoro di monitoraggio, effettuato dalla organizzazione, sulle attivita' che propongono la propria offerta commerciale tramite internet. I risultati del monitoraggio di Federalberghi, iniziato a ottobre 2011, sono stati presentati all'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, nel corso di un incontro nel quale si e' parlato espressamente dei problemi di questo settore economico, sul quale pesa anche il fenomeno abusivismo. La ricerca ha rilevato 1.583 strutture ricettive extralberghiere umbre - 1.057 agriturismi, 423 case vacanza e 103 country house - sulle quali e' stata effettuata una comparazione con l'elenco ufficiale della Regione, composto dalle strutture con regolare autorizzazione. Dalla comparazione e' emerso che 85 strutture risultano autorizzate, ma promuovono la loro offerta sul web in modo non coerente rispetto all'autorizzazione ottenuta: ad esempio, una country house che si propone come agriturismo. Il dato piu' preoccupante e' che 330 strutture non sono state rintracciate nell'elenco regionale (147 agriturismi, 153 case e appartamenti per vacanze, 22 country house). "In molti casi - ha detto Andrea Barberi, vicepresidente Federalberghi, con delega specifica a questa iniziativa - non siamo riusciti a risalire ad alcuna autorizzazione. Si tratta di attivita' cessate? Hanno cambiato nome? Secondo noi, per la gran parte, si tratta di casi di abusivismo. Abbiamo percio' chiesto all'assessore Bracco di predisporre i controlli necessari a riportare chiarezza e trasparenza anche in questo mercato turistico". "L'assessore Bracco ci ha garantito che sollecitera' i Comuni ad effettuare i controlli che sono sotto la loro responsabilita' - ha commentato ancora Bianconi - ma l'esperienza di questi ultimi anni ha dimostrato chiaramente che questa delega all'ente locale non porta grandi risultati. E' sufficiente andare su internet, come abbiamo fatto noi, per scoprire un mondo di attivita' dai connotati incerti e di dubbia regolarita'. Ci chiediamo perche' questa iniziativa debba essere effettuata da una organizzazione di categoria e non invece da chi e' preposto ai controlli. Dalla lotta all'abusivismo, secondo noi, i Comuni potrebbero trarre risorse significative, senza dover gravare ulteriormente - ad esempio con l'imposta di soggiorno ma anche con il sistema dell'imposizione locale - su quanti operano nel rispetto delle regole, in un mercato sempre piu' difficile e in una congiuntura davvero preoccupante". pg/gc
Umbria: Federalberghi, abusivismo viaggia sul web
11 Apr 2012, 18:40 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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