Perugia (PG) - Quale sara' la politica agricola comunitaria da qui al 2020? Se n'e' parlato nel seminario interregionale dal titolo "La politica agricola comunitaria- Verso il 2020". Organizzato da Confagricoltura Umbria, ha visto la partecipazione delle Federazioni del Lazio, Toscana, Marche ed Abruzzo. Obiettivo dell'iniziativa e' stato avviare riflessioni sul futuro del mondo agricolo, alla luce delle direttive derivanti dai nuovi regolamenti comunitari. "Da alcuni mesi - ha evidenziato Confagricoltura Umbria - l'Europa si confronta su quale futuro dare alla Politica Agricola Comunitaria dopo il 2013. I mutamenti economici, politici e sociali che hanno caratterizzato questo periodo, unitamente all'allargamento della compagine europea ai Paesi dell'Est, hanno disegnato un contesto di difficile "lettura". Quello sulla Pac e' un negoziato complesso, il piu' difficile degli ultimi 20 anni. La partecipazione dei rappresentanti dei territori alla definizione delle nuove regole e della politica agricola dell'UE sino al 2020 - ha proseguito - rappresenta un'occasione per l'agroalimentare italiano, chiamato a mostrare la sua capacita' di promuovere e supportare le produzioni, le specificita' ed il saper fare agricoltura. La riforma dovra' farsi carico di affrontare i mutamenti delle dinamiche mercantili registrate negli ultimi anni. Occorrera' dare risposte alla volatilita' delle quotazioni e alle ricorrenti crisi di mercato, se si vuole che il sistema agroalimentare europeo continui ad assicurare approvvigionamenti sufficienti e sicuri ai consumatori europei e la "vitalita"' delle imprese e dei territori dell'UE. E' nostro auspicio - ha concluso Confagricoltura - che l'asse tra il governo italiano ed i nostri rappresentanti al Parlamento europeo potra' conseguire i miglioramenti che tutto il sistema agricolo attende". Sulla riforma, infatti, pesano le incognite del budget UE. Si ipotizza un taglio di bilancio del 9%, pari a -5mld di euro dal 2013 al 2020. La PAC interessa il 47 % della superficie europea e oltre 18 mln di occupati, un ruolo che deve poter contare su risorse adeguate, mantenendo un'adeguata distribuzione tra gli Stati membri che vede ora, per l'Italia, secondo l'attuale proposta, una posizione finanziaria penalizzante, con un possibile riduzione del 7% del budget di risorse destinate al Paese. L'attuale assetto appare non congeniale alle esigenze del settore ed anche per tale ragione e' logico attendersi che la normativa, tra un anno e mezzo, sara' diversa da quella che la Commissione ha proposto. pg/mpd
Umbria: Confagricoltura, a Perugia convegno su Politica ue Verso 2020
29 Nov 2011, 14:04 Agenzia ASCA
[Fonte: Umbria OnLine]
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