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Martedì 07 Maggio 2024

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Umbria: Cna, no ad ulteriore aumento pressione fiscale pmi

Perugia (PG) - "In questi primi mesi del 2012, che rappresentano forse il momento piu' difficile per le imprese da quando e' iniziata la crisi, come dimostrano il vertiginoso e drammatico aumento delle richieste di cassa integrazione in deroga e le numerose crisi aziendali che stanno interessando diverse tipologie di imprese nei vari territori dell'Umbria, le imprese temono un ulteriore inasprimento della pressione fiscale". E' quanto si legge in una nota a forma di Renato Cesca, Presidente Cna Perugia. "Chiudono medie e grandi imprese ma cessano l'attivita' anche tanti piccoli imprenditori - prosegue - il rapporto tra natalita' e mortalita' delle imprese continua ad essere positivo, ma se andiamo a leggere cio' che sta accadendo constatiamo che si sta destrutturando il sistema economico locale, chiudono alcune imprese strutturate e aprono ditte individuali, le cosiddette partite Iva. In altre parole coloro che perdono il posto fisso, non trovando altra occupazione, provano ad aprire una propria attivita"'. Per l'esponente sindacale "per molti giovani, donne e anche molti ultracinquantenni, l'autoimprenditorialita' resta l'ultima ancora di salvezza a cui aggrapparsi per potersi riposizionare in un sistema economico in forte affanno. Il quadro, tuttavia, non e' confortante, soprattutto per coloro che operano nel mercato locale e/o nazionale. Siamo di fronte a una bassa disponibilita' di reddito e a una scarsa propensione agli investimenti e al consumo: da cio' deriva una bassa domanda interna. Il credit crunch del sistema bancario e l'alta pressione fiscale contribuiscono a definire un quadro poco roseo, che sicuramente non genera fiducia per il futuro". Cesca sollecita pertanto "le amministrazioni locali a mantenere invariata la pressione fiscale locale, gia' aumentata negli ultimi anni, almeno per il 2012. Quello che ci spaventa e' sicuramente l'introduzione dell'Imu, l'imposta che andra' a sostituire l'Ici sui locali in cui si svolgono attivita' artigianali ed industriali. Premesso che siamo d'accordo e condividiamo la volonta' del governo nazionale di introdurre con l'Imu - ribadisce - una specie di imposta progressiva sui patrimoni, chiediamo con forza che non ci siano aumenti di imposte sugli immobili adibiti ad attivita' produttive se non si vuole assestare il colpo di grazia a un'economia gia' in recessione". L'auspicio espresso dal Presidente provinciale e' trovare comuni soluzioni "per far fronte alla situazione, per far ripartire la crescita, senza scorciatoie ispirate al principio morte tua, vita mia. In questa battaglia o vinciamo tutti insieme o perde il sistema Paese". pg

[Fonte: Umbria OnLine]

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