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Sabato 27 Aprile 2024

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Umbria: Bracco, organi garanzia Consiglio non siano terreno scontro

Perugia (PG) - "Ieri si e' consumata una pagina triste nella storia della Regione dell'Umbria. Nei suoi 42 anni di vita non era mai successo che le minoranze si sottraessero all'obbligo di garantire il funzionamento del Consiglio". Cosi' in una nota l'assessore alla Cultura e Turismo della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, stigmatizza la mancata partecipazione delle opposizioni (oltre a loro non hanno votato i 2 consiglieri dell'IdV) all'elezione per la ricomposizione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. "Purtroppo si e' confuso il piano istituzionale con quello politico - ha ribadito - la responsabilita' istituzionale degli eletti e' garantire la "normalita"' della dialettica democratica e preservare la sacralita' delle istituzioni. Quella politica sta nel confronto tra le diverse ragioni e visioni sul futuro della Regione. Confondere i due piani rischia di stravolgere il ruolo propulsivo delle assemblee elette nella percezione dei cittadini, aggravando la crisi di fiducia nella politica, che sta crescendo nel Paese e nella nostra Regione". Per Bracco "di queste considerazioni non si e' vista traccia nel Consiglio Regionale di ieri. Un Consiglio in cui il funzionamento ed il prestigio (la "sacralita"') dell'Istituzione sono stati piegati a mero terreno di scontro politico, in cui ognuno ha giocato una propria particolare partita. Quello che e' accaduto e' tanto piu' incomprensibile alla vigilia dell'esame del DAP (il principale documento di programmazione economica della Regione), che potrebbe favorire un confronto aperto e franco, anche duro se necessario, ma libero da politicismi di sorta, animato solo dall'interesse per l'Umbria e dalla volonta' di offrire soluzioni ai problemi dell'economia, dell'occupazione e dello sviluppo della comunita' regionale. Rispetto a tutto questo - conclude l'assessore - gli organi di garanzia del Consiglio non possono essere terreno di scontro, ma la condizione per lo svolgimento della normale dialettica politica, ed il loro funzionamento deve prescindere dalla lotta tra i partiti". pg/mpd

[Fonte: Umbria OnLine]

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