Perugia (PG) - "Il plebiscitario 'no' all'atomo pone un punto fermo per il futuro dell'energia nel nostro Paese e rappresenta la premessa per un nuovo e forte impulso all'utilizzo anche in Umbria delle fonti rinnovabili per le quali le aziende agricole costituiscono un inesauribile serbatoio". Cosi' il presidente della Cia dell'Umbria, Domenico Brugnoni, commenta, in una nota, l'esito del referendum sul nucleare. "Anche per la nostra regione - prosegue - e' giunto il momento di passare dalle parole ai fatti per fornire una spinta alla produzione di biogas, energia solare, termica ed eolica. Insomma, se finora la green economy e' stata in alcuni casi enunciata come una suggestiva aspirazione, in altri vittima di investimenti estemporanei non coordinati, adesso e' venuto il tempo di compiere scelte programmate determinanti, riconoscendo un ruolo di primo piano all' agricoltura ed alle aree rurali, scoraggiando qualsiasi tentativo di colonizzazione dei nostri territori da parte di investitori estranei al tessuto economico e sociale umbro oggi ancora piu' in agguato".
Occorre, a giudizio del presidente approvare con urgenza "nella regione le linee-guida sulle rinnovabili, per le quali e' stata avviata da tempo la fase di partecipazione; ridefinire il Piano energetico regionale valutando e valorizzando le potenziali fonti di energie rinnovabili disponibili in Umbria; promuovere la generazione distribuita, i piccoli e medi impianti di rinnovabili realizzati nel rispetto delle caratteristiche e delle risorse del territorio; coordinare gli interventi con le disposizioni nazionali e soprattutto con la pianificazione dei Comuni umbri affinche' i benefi'ci si trasformino in sviluppo locale duraturo al servizio delle comunita"'. pg/mpd
