Amelia (TR) -
La nostra prossima iniziativa cinematografica sarà un’escursione nei territori musicali di artisti maledetti, “arrabbiati”, anticonvenzionali, tragici e ribelli: voci autentiche di poeti moderni.
Si parte venerdì 6 febbraio dalla plumbea Inghilterra metà anni ’70, e dalla breve vita di Ian Curtis, leader dei Joy Division morto suicida a 23 anni.
Proiezione di Control (2007), un film diretto dal fotografo di gruppi e rockstar Anton Corbijn: un’opera bella e dolorosa, profonda e struggente, che mette al centro della sua narrazione non una star della musica, ma un ragazzo fragile e sensibilissimo, incapace di comunicare con il mondo come avrebbe voluto ma bisognoso d’amore nel senso più ampio del termine.
A seguire (sabato 7 febbraio) approderemo sulle rive della Grecia (“la travolgente e drammatica avanguardia greca”), con un tema di assoluta attualità (la crisi, e specificamente la crisi greca), con un regista pluripremiato reduce dai successi internazionali di La Prima Neve e Io sono Li (Andrea Segre) e un cantautore sensibile e immaginifico (Vinicio Capossela).
Proiezione di "Indebito", il film che narra la crisi del paese culla di tutta la cultura occidentale, la terra per cui oggi siamo quello che siamo.
La frase "non siamo mica la Grecia" - dice Capossela - dovrebbe essere sostituita dalla più kennediana, "siamo tutti greci", perché in Grecia è in questo momento più scoperto ed evidente il meccanismo economico, sociale, politico in via di sperimentazione in tutti gli altri paesi. Per una volta questo paese sembra essere più avanti su una strada che è la stessa per molti". Un viaggio accompagnato delle note e dalle parole del rebetiko, una musica anticonvenzionale, dalla storia affascinante, con la quale Capossela e Segre tracciano il ritratto tragico e ribelle di un paese in cui la crisi economica ha svuotato di valore tutto ciò che non ha un prezzo.
Per finire (domenica 8 febbraio) tra New York, Los Angeles e Detroit, con la proiezione di un documentario che spiega il significato del Rap: diretto da Ice-T, stella dell’hip hop, The Art of Rap ripercorre la storia di questo genere musicale, accantonando tutto quello che è moda e finzione ed esplorando invece i sentimenti, le parole, le storie di vere e proprie leggende del Rap …
Qui di seguito il programma dettagliato. Iniziativa in collaborazione con il Comune di Amelia, Ass.to alla Cultura.
Amelia (TR)
Sala comunale F. Boccarini
P.zza Augusto Vera, 10
Venerdì 6 febbraio 2015 – ore 21.00
Control
Un film di Anton Corbijn
Con Sam Riley, Samantha Morton, Alexandra Maria Lara, Joe Anderson, James Anthony Pearson
Biografico, b/n durata 122 min. - USA 2007 – v.o. sott. ITA
Il più grande fotografo e videomaker postpunk esordisce con una pellicola in bianco e nero dove restituisce la vita al più dimenticato dei geni di una generazione: il cantante dei Joy Division Ian Curtis da Macclesfield, Manchester (interpretato da un Sam Riley da choc).
Prima e più di Cobain, Curtis ha incarnato il tormento di un successo che uccide. Corbjin ha scolpito senza un filo di retorica la lotta contro l’epilessia, la depressione e la vita senza “controllo” di una rockstar che si è impiccata a ventitre anni, al culmine di una carriera folgorante. (Serafino Murri, XL Repubblica)
"Wait for the time, something must break"
("Something must break", Joy Division)
Sabato 7 febbraio – ore 21.00
Indebito
Un film di Andrea Segre
Con Vinicio Capossela, Theodora Athanasiou, Giorgis Christofilakis, Keti Dali, Pantelis Hatzikiriakos
Documentario, durata 87 min. - Italia 2012
NOTE di REGIA
La crisi di oggi prima che economica è identitaria. E' separazione, disorientamento. Le culture europee sono state svendute all'omologazione del consumo e alla corsa alla ricchezza.
Ci hanno fatto credere che la liberazione dalla povertà materiale dovesse coincidere con la fuga da se stessi.
Vivere oggi di nuovo la povertà senza se stessi è una vertigine insostenibile.
Il nostro documentario è un tempo dedicato ad ascoltare l'assenza di noi stessi. È la consapevolezza di vivere in-debito di aria, di senso, di prospettiva.
Per farlo abbiamo vagato come flaneur, come viandanti nel luogo simbolo della crisi, la Grecia indebitata: seguendo le parole, i pensieri e la musica dei rebetes, i cantanti del rebetiko, il blues ellenico.
Il rebetiko è musica nata dalla disperazione di un'antica crisi (la fuga da Smirne) ed è una delle musiche che hanno costruito l'identità moderna della Grecia, trasportando con sé il dolore dell'esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita.
I rebetes sono portatori di questa identità, di cui oggi celebrano un funerale pieno di sconfitta, disperata ribellione e silenziosa speranza.
I loro concerti e le loro parole riempiono le taverne notturne di Atene e Salonicco, sfiorano le scritte sui muri, ascoltano il mare dei porti e incontrano il cammino di Vinicio Capossela, musicista e viandante che intreccia le sue note con i pensieri del suo diario di viaggio, il tefteri.
Così la Grecia diventa l'Europa, la sua crisi la nostra e il rebetiko il canto vivo di un'indebita e disperata speranza.
Abbiamo girato tutto con tre camere a mano, ma non sporche. Inquadrature instabili che cercano di essere stabili.
Concerti notturni, parole che diventano musica e musica che ascolta le parole. E le città di giorno. La poesia del cemento. I segni della rabbia sui muri, Le vetrine della crisi. La decadenza della crisi.
Un film costruito nel solco del cinema-documentario, ma lasciando spazio a momenti di messa in scena teatrale che cercano dialogo anche con il repertorio e la memoria.
«Quale ribellione mi accese subito nel cuore questa musica. Rebetiko si chiama. Rebet, parola turca che significa ribelle. Se l’uomo capisse che si vive soltanto una volta e mai più, probabilmente non sarebbe disposto a passare la vita come la passa. Allora questa musica è rivoltosa perché accende in noi la consapevolezza che ogni attimo è eterno, perché è l’ultimo: è quello che ci invidiano gli dei».
Domenica 8 febbraio – ore 18.00
Something From Nothing: The Art of Rap
Un film di Ice-T, Andy Baybutt
Con Bun B, Afrika Bambaataa, Busy Bee, Common, Joe Budden
durata 111 min. - Gran Bretagna 2012 – v.o. sott. ITA
Il film/documentario diretto da Ice-T, stella dell'hip hop, ripercorre la storia del genere musicale, accantonando tutto quello che è moda e finzione ed esplorando invece i sentimenti, le parole, le storie di vere e proprie Leggende del Rap.
“Quello che so è che l'hip hop richiede abilità. La capacità di un grande dj, la bravura di un grande breakdancer, lo stile di un grande graffiti writer o il sapore e la tecnica di un MC di talento... Ho sempre considerato il microfono la mia arma, le mie munizioni sono la mia intelligenza, e il mio calibro la mia cadenza e il movimento. Questo non è un gioco, questa è l'arte del rap.” Ice-T
“Se Arthur Rimbaud vivesse oggi, sarebbe un rapper” Lou Reed
Note
Per tutti gli eventi: ingresso con tessera OV 2015 e sottoscrizione
www.oltreilvisibile.it
Pagina FB Oltre il Visibile
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Comune di Amelia ed è stato inizialmente pubblicato su www.comune.amelia.tr.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.