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Venerdì 03 Maggio 2024

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Proiezione speciale di “Cesare deve morire”

Spoleto (PG) - Appuntamento conclusivo nel programma delle celebrazioni per San Sebastiano 2014, organizzate dalla Polizia Municipale per esprimere la vicinanza della città ai detenuti e agli operatori degli istituti di pena, la proiezione di “Cesare deve Morire” dei fratelli Taviani, ieri alla Sala Frau, è stata emozionante e coinvolgente anche grazie alla presenza in sala di Giovanni Arcuri, il detenuto di Rebibbia che è protagonista della pellicola nella parte di Cesare. L’altro attore invitato alla proiezione, Cosimo Rega, è stato impossibilitato a partecipare per motivi di salute.

“È stata un’esperienza emozionate partecipare al film dei Taviani, un’esperienza che ti cambia la vita”. La cultura, ha spiegato Arcuri nel corso di una breve introduzione al film che è presentato criticamente dallo scrittore e giornalista Alfonso Marchese, rappresenta un fattore determinante per combattere i comportamenti devianti e per la conoscenza del sé. Come spiega Cosimo Rega alla fine della pellicola “da quando ho conosciuto l’arte questa cella è diventata una prigione”. Arcuri ha raccontato le sue esperienze e il ruolo della cultura in un libro pubblicato nel 2011 dal titolo “Libero dentro. Bervi riflessioni di vita vissuta”.

“Cesare Deve Morire”, pellicola pluripremiata, vincitrice dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012 e di 5 David di Donatello. Sinossi: Teatro del carcere di Rebibbia. La rappresentazione di Giulio Cesare di Shakespeare ha fine fra gli applausi. Le luci si abbassano sugli attori tornati carcerati. Vengono scortati e chiusi nelle loro celle. Sei mesi prima Il direttore del carcere e il regista teatrale interno spiegano ai detenuti il nuovo progetto: Giulio Cesare. Prima tappa: i provini. Seconda tappa l’incontro col testo. Il linguaggio universale di Shakespeare aiuta i detenuti-attori a immedesimarsi nei personaggi. Il percorso è lungo: ansie, speranze, gioco. Sono i sentimenti che li accompagnano nelle loro notti in cella, dopo un giorno di prove. Ma chi è Giovanni che interpreta Cesare? Chi è Salvatore – Bruto? Per quale colpa sono stati condannati? Il film non lo nasconde. Lo stupore e l’orgoglio per l’opera non sempre li liberano dall’esasperazione carceraria. Arrivano a scontrarsi l’uno con l’altro, mettendo in pericolo lo spettacolo. Arriva il desiderato e temuto giorno della prima. Il pubblico è numeroso e eterogeneo: detenuti, studenti, attori, registi. Giulio Cesare torna a vivere, ma questa volta sul palcoscenico di un carcere. È un successo. I detenuti tornano nelle celle.

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Comune di Spoleto ed è stato inizialmente pubblicato su www.comunespoleto.gov.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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