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Venerdì 03 Maggio 2024

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“Pianificazione Alimentare”

Amelia (TR) -

Sabato 28 marzo, alle ore 10.00, alla sala della Pinacoteca del Museo Archeologico di Amelia si svolgerà un incontro promosso dal vicesindaco Franco Santarelli in qualità di Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente sul tema della “Pianificazione Alimentare”. L’incontro prevede, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Maraga, una relazione introduttiva del prof. Davide Marino, esperto studioso del tema dell’Università del Molise. Seguirà poi un ampio dibattito con le associazioni del territorio, in una tavola rotonda dove si confronteranno il Dott. Giuseppe Flamini Presidente Camera Commercio di Terni, il dott. Giuseppe Malvetani, Presidente Provinciale Confagricoltura, il dott. Albano Agabiti, Presidente Regionale Coldiretti, il dott. Leonardo Fontanella, Presidente Provinciale C.I.A., la Prof. Carla Chiuppi, Responsabile di Slowfood Terre dell’Umbria Meridionale.

L’incontro è finalizzato a presentare alla cittadinanza la progettualità dell’Amministrazione per lo sviluppo urbanistico, ambientale e produttivo del comparto, propria della proposta di una pianificazione urbana del cibo, orientata a riscrivere le relazioni tra città e campagna, agendo sul rapporto tra produttori e consumatori, imprese e governi locali, con un’integrazione e un’alternativa di approvvigionamento di prossimità rispetto al mercato globale. L’idea, ancora in nuce e da svilupparsi all’interno della Convenzione che in essere con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, è seguire l’evoluzione concettuale del cibo, quel percorso che dal mero prodotto quantitativo è passato dapprima a ricercare la qualità e oggi si sta orientando verso la sostenibilità del cibo (quantità - qualità -sostenibilità), passaggio dalla produzione al consumo che giunge a definire il concetto di nutrizione.

La proposta si fonda sul concetto di sovranità alimentare, così come definita dal Forum di Nyeleni (Mali) del 2007, come il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, in forza del loro stesso diritto a definire i propri sistemi agricoli e alimentari. L’obiettivo è porre le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti al cuore del sistema e delle politiche alimentari, difendendo gli interessi e contemplando le prospettive per le future generazioni. La ri-localizzazione del cibo, attraverso iniziative di base volte a rimodellare un mondo interpersonale della produzione e del consumo, è la strategia finalizzata non solo rispondere ai bisogni alimentari e sociali, ma anche a rafforzare le comunità locali, dal punto di vista culturale ed economico, in termini di reddito, occupazione, condizioni di lavoro, di innovazione sulla gestione delle risorse naturali e sull’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici.

L’attuale redazione del Piano Regolatore, i criteri imposti di consumo zero di suolo, di tutela ambientale, di salvaguardia del paesaggio e di protezione delle tipicità, sono le condizioni che spingono a definire, nell’anno dell’EXPO mondiale incentrata sul cibo, un nuovo rapporto fra l’Amministrazione, la comunità cittadina e i produttori, un mutuo sostegno finalizzato allo sviluppo del territorio. Nel rileggere in modo innovativo le relazioni fra sostenibilità economica, sociale e ambientale, un sistema olistico che disegna la qualità dei nostri luoghi, l’Amministrazione comunale vuole allora condividere e compartecipare la sua intenzione politica di divenire il principale attore politico capace di sostenere l’attuazione nel territorio di una strategia integrata. L’obiettivo concreto, e raggiungibile, è la promozione di nuovi modelli di consumo di prodotti locali (a partire dall’Amministrazione), la concentrazione dell’offerta, l’integrazione tra le diverse fasi della filiera, lo scambio e la diffusione di innovazione, lo sviluppo di servizi di sostegno e forme di cooperazione tra realtà produttive diverse. In tale logica si inserisce ad esempio la possibilità di introdurre per il territorio il marchio De.Co., label di qualità, regolamentato dalla legislazione che norma i marchi collettivi, compatibile con le Denominazioni Europee, ulteriore strumento per valorizzare del territorio per le opportunità connesse al marketing territoriale, alla promozione dei prodotti e dei metodi tradizionali di produzione al fine di accrescere il senso di appartenenza di una comunità. In tale logica, sempre considerando una strategia legata al cibo, può rientrare la costituzione di un albergo diffuso con una rete di operatori locali che connotino le proprie attività in funzione di un cibo di qualità, nonché una rete di poli di ristorazione e la promozione di percorsi del cibo tipico. A fronte di un tale impegno, la richiesta rivolta ai produttori è di coltivare bene, di promuovere modelli di agricoltura sostenibile, di “lavorare il territorio”, implicita strategia di salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente. Per promuovere con forza una concreta azione di tutela della salute, che passa per un’educazione alla nutrizione. È l’idea di un nuovo patto della comunità, per costituire comunità resilienti, per armonizzare trasformazioni produttive, equilibri del territorio, struttura sociale.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Comune di Amelia ed è stato inizialmente pubblicato su www.comune.amelia.tr.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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