L’Associazione Italia-Israele, il Centro ecumenico e universitario “San Martino” e l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso presenteranno a Perugia, in occasione della Giornata della Memoria dello Shoà, lunedì 26 gennaio (ore 17), presso la sede del Centro “San Martino” (via del Verzaro, 23), «una storia di vita finora sconosciuta». Si tratta della vicenda del salvataggio della famiglia dell'ebreo Camillo Montalcini, che fu il primo segretario della Camera dei Deputati post periodo bellico, da parte della famiglia Falchetti di Trevi (Pg). Due donne (all’epoca dei fatti bambine), una ebrea e una cristiana, dopo 70 anni si sono ritrovate. La famiglia Montalcini, che durante la seconda guerra mondiale abitava a Montefalco (Pg), ha chiesto di recente allo Yad VaShem il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni per la famiglia Falchetti.
L’intera vicenda storica di queste due famiglie è venuta alla luce grazie alla ricerca condotta dallo studioso di Storia Patria Gianfranco Cialini, che l’illustrerà nel corso dell’incontro al Centro ecumenico e universitario “San Martino”. L’incontro sarà arricchito dalla presenza di una delle due donne, che porterà la sua testimonianza.
«E' una bella storia – commenta mons. Elio Bromuri, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e vicario episcopale per la cultura –, che viene ad attenuare l'immensa tristezza dell'atroce tragedia rivissuta anche attraverso documentari televisivi, a dir poco agghiaccianti, trasmessi in occasione della Giornata della Memoria. La storia, riportata alla luce per opera di Gianfranco Cialini, mette in risalto tre aspetti umani fondamentali in ogni epoca e contesto, soprattutto se tragici: l’accoglienza, la condivisione (anche del rischio) e la solidarietà. E questo è accaduto nel 1943, quando la famiglia ebrea Montalcini, in pericolo di vita, fu accolta e aiutata a nascondersi dalla famiglia cattolica Falchetti. Un insegnamento-testimonianza sempre attuale, soprattutto in quest’inizio di XIX secolo caratterizzato ancora da odi e violenze tra popoli di culture e fedi diverse».
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.
