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Meredith: Raffaele, tolgo oggi il mio bracciale 'intriso di emozioni'

03 Ott 2011, 13:29 Agenzia ASCA

Perugia (PG) - "Sono 4 anni che porto questo bracciale con la scritta "Amanda e Raffaele liberi', e' ormai ingiallito, non e' sporco, ma ci sono intrise diverse emozioni, desiderio di giustizia, sforzi, il cammino in un tunnel oscuro, il desiderio di liberta' e, se volete, l'affetto e la tenerezza che ci siamo dati da quando ci siamo conosciuti. Ora e' arrivato il momento di toglierlo". Cosi' Raffaele Sollecito, in un passaggio delle dichiarazioni spontanee rese avanti alla Corte d'Appello di Perugia, prima del ritiro in Camera di Consiglio (la sentenza, come anticipato dal presidente, e' attesa non prima delle 20 - ndr). "Vorrei che questo bracciale (definito come un "omaggio' alla Corte e lasciato sul banco alla fine dell'intervento - ndr) appartenga al passato e lo rappresenti - ha ribadito - simboleggiando un nuovo futuro che, penso meritiamo". Il giovane, in piedi avanti alla Corte, ha iniziato a parlare con voce emozionata, prendendo via via coraggio nel proseguire il discorso. "Quello che riusciro' a dire e' niente rispetto a cio' che vorrei - ha esordito - vorrei riuscire a comunicare la sofferenza che ho provato in tutto questo tempo. Non ho mai fatto del male a nessuno, quella che mi e' stata mossa e' un'accusa fuori dalla realta' ed ho sempre pensato che si sarebbe esaurita in poco tempo. Cosi' non e' stato, ho dovuto sopportare ed andare avanti giorno per giorno; la mia famiglia - ha anche detto in un altro passaggio - ha fatto sacrifici enormi per cercare di tirare fuori una verita' che secondo me appariva scontata fin dall'inizio". L'informatico ha dato spazio alla situazione vissuta per oltre 1400 giorni "trascorrendo quasi 20 ore al giorno in uno spazio di 2,5 metri x 3 poche cose acquistano importanza fondamentale come un abbraccio, una parola di affetto, tenerezza". Nel disconoscere l'immagine data dall'accusa "sono stato definito il fidanzato di Amanda che uccide per niente o l'ex fidanzato in balia di chi lo plagia e gli da' ordini" Raffalele ha proseguito "per questo "signor nessuno' si chiede il carcere a vita o addirittura la pena di morte; in tutto questo tempo ho sentito dire che avrei accusato Amanda, ma non e' vero, l'unico desiderio che avevamo in quella notte (quella tra il 5 ed il 6 novembre 2007 quando vennero fermati - ndr) era poter tornare a casa prima possibile, eravamo soli in quella notte". Di Rudy Guede (condannato a 16 anni con sentenza passata in giudicato - ndr), inoltre, il ragazzo ha escluso la volonta' di accusarlo "non ho interesse neppure a parlare di Rudy - ha detto - perche' non l'ho mai conosciuto". Infine Raffaele ha spiegato "nessuno ha mai chiesto di interrogarmi, eppure ero preparato per chiarire qualunque dubbio. Nella serata del primo novembre 2007 - ha concluso - mi trovavo in una situazione bellissima, oserei dire idilliaca, stavo per raggiungere il traguardo della tesi di laurea a giorni ed avevo conosciuto da poco Amanda, bella solare, vivace e dolce con la quale volevo solo vivere una serata come ragazzi liberi e felici". pg/did/

[Fonte: Umbria OnLine]