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Martedì 30 Aprile 2024

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MADE IN ITALY AGROALIMENTARE, IL PROCURATORE CASELLI A PERUGIA: STRINGERE LE MAGLIE DELLA LEGISLAZIONE CON LA RIFORMA DEI REATI IN MATERIA

Perugia (PG) - Occorre stringere le maglie della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare per combattere un crimine che genera un business da 15,4 miliardi. È  quanto affermato, tra l’altro, dal Procuratore Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, tra i promotori insieme a Coldiretti Umbria del convegno svoltosi oggi a Perugia presso la Sala dei Notari dal titolo “Made in Italy agroalimentare: la giusta informazione contro le frodi”. È necessario procedere - ha aggiunto Caselli nel suo intervento - ad un aggiornamento delle norme attuali, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone. Andrea Baldanza vice presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, ha ricordato come tra gli obiettivi della Fondazione promossa da Coldiretti, ci sia quello di diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, per creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Un patrimonio - ha aggiunto - così apprezzato nel mondo da generare anche un mercato parallelo di copie, falsi e surrogati che ogni anno supera 60 miliardi di euro e che sfrutta loghi, immagini e nomi che richiamano l’Italia, i suoi territori e le sue produzioni. Baldanza, ha posto infine l’attenzione sull’importanza dei marchi agroalimentari e sul concetto di “made in”, con la filiera agricola da legare sempre di più al territorio di produzione, in un’ottica di distintività e rintracciabilità. Il settore agroalimentare - ha affermato il presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti - è diventato negli ultimi anni sempre più appetibile a fenomeni malavitosi; per questo occorre non abbassare la guardia e continuare a vigilare anche a livello locale, sulla penetrazione criminale al suo interno. Anche in Umbria - ha aggiunto Agabiti - non vanno sottovalutati ad esempio, rischi di manipolazione o adulterazione di prodotti, “speculazioni” ambientali, o frodi commerciali, a cominciare da alcuni prodotti simbolo come l’olio extravergine o il vino.  Ma da tutelare sono tutti i 70 prodotti tradizionali locali, le 5 IGP, le 4 DOP e le 15 Doc/Docg del vino. Per chiudere le porte alle frodi - ha proseguito Agabiti - è necessario anche lavorare sulla tracciabilità e sulla trasparenza dal campo alla tavola con l’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti, tenuto conto che ancora quasi la metà della spesa è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria. L’iniziativa odierna si è svolta con il contributo della Camera di Commercio di Perugia, in collaborazione con Ce.S.A.R. (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale) e Europe Direct Umbria, e tra gli interventi ha annoverato anche quello del Procuratore della Repubblica dell’Aquila Fausto Cardella, nominato Procuratore Generale di Perugia e del Comandante del NAS Carabinieri di Perugia, Capitano Marco Vetrulli. Al Convegno, moderato da Angelo Frascarelli, Docente di Economia e Politica Agraria, Università di Perugia e Direttore Ce.S.A.R., hanno apportato un contributo anche la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni e il Rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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