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Giovedì 28 Marzo 2024

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“L’archivio: una fonte di storia”

Perugia (PG) -

L’Archivio storico diocesano di Perugia ha ospitato, nell’anno scolastico 2022-2023, un gruppo di studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Giordano Bruno” (liceo linguistico, classi quarta e quinta) del capoluogo umbro impegnati in un progetto PCTO (“Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento”, già “Alternanza Scuola-Lavoro”), sotto la guida delle professoresse Daniela Silvi Antonini e Maria Giovanna Gori. Il progetto si è innestato in una continuità di collaborazione tra l’Istituto e la Confraternita della Misericordia di Perugia risalente al XVI secolo, presso la quale gli studenti hanno già operato in occasione delle giornate FAI di primavera 2022.

Presentazione del docufilm. A coronamento del loro lavoro, gli alunni hanno realizzato un interessante docufilm, che verrà presentato mercoledì 7 giugno, alle ore 12, nella sede dell’Archivio storico diocesano di Perugia (via dell’Aquila 18, nei pressi della chiesa di San Severo in Porta Sole), dove hanno lavorato e dove è custodito l’archivio della Confraternita. Partecipano all’evento, oltre ai diretti interessati accompagnati dalle due docenti e ai rappresentanti della Confraternita, il governatore Massimo Moscatelli e la responsabile storica prof. Anna Mori, il vicario generale dell’Archidiocesi don Simone Sorbaioli, il direttore dell’Archivio diocesano don Marco Pezzanera, l’archivista dott. Isabella Farinelli e il direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali arch. Alessandro Polidori.

Il progetto scolastico di quest’anno verteva sull’importanza di conoscere e saper consultare un archivio, usando e interpretando correttamente e criticamente le fonti autentiche per acquisire una metodologia di ricerca storica. Gli studenti hanno esplorato l’archivio della Confraternita con particolare riguardo all’arco cronologico 1915-18, gli anni della Grande Guerra. Nel 1915, l’opera di pubblica assistenza della Misericordia assunse il nome e l’insegna di Croce d’Oro; affiancandosi alle associazioni sorelle (Croce Bianca, Croce Rossa, Croce Verde), moltiplicò le forze per provvedere a numerose forme di assistenza morale e materiale. Si prodigò nel trasporto di malati all’ospedale anche dalle campagne, istituendo servizi di pronto soccorso e ristoro alla stazione per militari feriti, finanziando opere benemerite, spedendo al fronte generi di conforto contro il freddo (come pelli e scaldaranci), senza cessare le pratiche di comunione spirituale, nonché di suffragio per i caduti.

 

 

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Ulteriori approfondimenti emersi dal lavoro degli studenti in archivio

 

Archivio, bene culturale. Sulle fonti dirette (una vera “macchina del tempo”), lo studio della storia è risultato molto più efficace rispetto ai manuali, grazie al gusto della scoperta e alla verifica “sul campo” dei grandi eventi e delle loro conseguenze e ricadute nel proprio ambito territoriale. In termini educativi di lungo periodo, la conoscenza del patrimonio documentario permette che passi sempre di più il concetto di archivio come bene culturale, e come tale meritevole di attenzione, di rispetto e di protezione con la stessa dignità dei monumenti e delle opere d’arte, come del resto la stessa legge indica.

Contatto quasi diretto. Nel corso delle numerose sessioni di studio, gli studenti, assistiti dalle docenti, dal personale dell’archivio (dott. Isabella Farinelli) e dai responsabili della confraternita (in particolare la prof. Anna Mori e lo stesso governatore Moscatelli), esercitandosi nella corretta movimentazione e gestione del materiale documentario, sono arrivati a un contatto quasi diretto con le persone coinvolte negli eventi bellici e con le situazioni e gli stati d’animo implicati, con le prove subite dalla popolazione e l’importanza della solidarietà e della collaborazione nel soccorso che fu prestato.

 

 

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La Confraternita della Misericordia di Perugia

 

Cenni storici. La Confraternita della Misericordia, già “dell’Orazione e della Morte”, fu fondata da un gruppo di perugini nel corso del XVI secolo, sul modello di quella romana. Riconosciuta il 7 maggio 1570, aveva come scopo primario l’opera di misericordia di dare sepoltura ai morti, specialmente i poveri e i giustiziati, e suffragare i defunti. Sin dall’inizio il vescovo, card. Fulvio della Corgna, diede pieno sostegno. Subito la confraternita pose mano alla costruzione di una propria chiesa (nell’attuale piazza Piccinino, oggi sede della parrocchia dei Santi Andrea e Lucia); l’edificio, oltre a costituire di per sé un pregevole manufatto architettonico, custodisce preziose opere d’arte. Agli inizi del XVII secolo realizzò l’attiguo oratorio, luogo ove i confratelli si riunivano.

Consistente archivio. Nei secoli, l’opera caritativa della confraternita non si è mai interrotta e le sue scritture hanno generato un consistente archivio, tra i più importanti della città. Nel 2016, per valorizzare tale fondo archivistico e renderlo fruibile, i documenti sono stati trasferiti in custodia nei locali dell’Archivio storico diocesano, con accordo siglato tra il governatore Massimo Moscatelli e l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. È ancora in corso il riordino e l’inventariazione del materiale, a cura della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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