Visite tematiche dedicate agli specchi in bronzo di epoca romana
"Ogni donna scelga davanti allo specchio la pettinatura che più le dona", così raccomanda Ovidio nella sua celebre opera Ars Amandi.
Ovidio, in qualità di "insegnante dell'arte amatoria", elargisce una serie di indicazioni e strategie utili tanto agli uomini quanto alle donne, e sa benissimo che queste ultime fanno grande uso degli specchi, complici della vanità e della civetteria femminile.
Ma lo specchio assume in certi casi anche un'accezione negativa, poiché specchiando il corpo si sposta l'attenzione verso la parte più caduca di noi e questo è segno di miope vanità e introduce al peccato e all'inganno.
Lo specchio era senza dubbio il più importante tra gli articoli da toilette utilizzati nell’antica Roma; quest’oggetto, conosciuto e diffuso sin dall’età del bronzo, aveva in origine una forma rotonda, mentre in età imperiale era più comune quella quadrata.
Generalmente erano realizzati in metallo, bronzo o rame, in alcuni casi anche in argento ed oro, con manici e cornici in metallo, osso o avorio finemente lavorati.
Ma perché parliamo di specchi?
Il Museo Archeologico di Amelia conserva e mostra diversi esemplari di specchi femminili, parte importante dei corredi funebri, che saranno protagonisti del secondo appuntamento dedicato alla scoperta dei reperti minori della collezione, che spesso passano inosservati ma che invece meritano attenzione ed approfondimenti perché hanno molto da raccontarci.
Li osserveremo da vicino e ne parleremo insieme duranti gli appuntamenti con le visite tematiche di sabato 21 marzo alle ore 16,30 e domenica 22 marzo alle ore 11,30 ed alle 16,30.
La visita guidata è compresa nel costo del biglietto.
Per informazioni e prenotazioni: Museo Archeologico di Amelia Tel. 0744.972180
E-mail: amelia@sistemamuseo.it
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