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Venerdì 10 Maggio 2024

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INTERVISTA CON FEDERICA GIUDICE

Umbertide (PG) -  

Oramai Umbertide è la tua casa, era scontata la riconferma?

Ovviamente! Dopo quasi 4 anni era un qualcosa di scontato. Posso sicuramente affermare che Umbertide è quasi come una seconda casa sia per le persone estremamente accoglienti e calorose ma soprattutto per tutto l’ambiente legato al basket:dirigenti, tifosi e chi più ne ha più ne metta.


La PFU ha sempre avuto giocatrici simbolo, ti senti di diventarlo per questo paese?

Sicuramente da Umbertide sono passati nomi davvero importanti: Ballardini, Consolini, Gorini. Certo sarà come una piccola impresa ma perché no! Mi piacerebbe continuare a fare bene per lasciare parte di me in questa città in futuro.


Una grande stagione, non era facile passare da due anni di panchina in serie A1 ad essere protagonista e giocare quasi 40 minuti a partita, come ci sei riuscita?

Non è stato per niente facile! Certo nei due anni in A1, io e le altre under, abbiamo avuto l’opportunità di allenarci costantemente con ragazze che giocano al massimo del livello possibile, però a mio parere l’allenamento migliore è il gioco vero e proprio. Se ti alleni sempre senza mai avere l’occasione di verificare quello che hai imparato non è sufficiente. Adesso mi sento in parte più completa, ma di certo ho ancora molto da apprendere. È giusto trovare un buon equilibrio tra allenamenti e partite e questa esperienza in A2 permette di farlo alla grande.


Questo carisma che hai sulle tue compagne di squadra lo senti come un peso o ti fa piacere?

Non lo definirei un peso. Sono fatta così. Essendo molto estroversa mi viene naturale magari cercare di coinvolgere tutti nel campo, nel gioco e in qualsiasi cosa. Non mi piace che magari qualcuno resti escluso e quindi se c’è da prendere una responsabilità me la prendo e quando invece c’è bisogno di aiuto e di dare fiducia a una mia compagna sono la prima a farlo. In fondo uno sport di squadra ha bisogno di questo, di fiducia reciproca. Do tanta fiducia e ne pretendo altrettanta non solo nel gioco, ma in tutto in generale.


E’ stato più difficile “Salvarsi” in A2 o conquistare il Diploma?

Fortunatamente non ho avuto quasi mai problemi con la scuola e se proprio devo essere sincera la salvezza sarebbe comunque arrivata col tempo, ce la siamo guadagnata! Si è visto un notevole cambiamento dal girone di andata a quello di ritorno. Lavorando insieme giorno per giorno siamo riuscite a vincere partite che sembravano impossibili e la salvezza è arrivata da sé. Mi aspettavo risultati positivi in entrambi i campi. Sono molto contenta di come è andata.

Hai modelli? E chi dovresti ringraziare per essere cosi’ come sei?

Diciamo che è una domanda che mi sono sentita rivolgere spesso. Il mio modello da sempre è Meghan Mahoney, lei portava il 4 e io anche, solo per lei. Sin da quando giocava nel Cras parecchi anni fa è sempre stata un mio idolo. Lascio immaginare la mia gioa nel trovarmela davanti nel campo in serie A1 gli anni passati. Infine devo ringraziare davvero tante persone dai miei genitori a tutti gli allenatori che mi hanno sopportato e supportato in questi anni.

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Acqua&Sapone Umbertide ed è stato inizialmente pubblicato su www.pfumbertide.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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