Assisi (PG) - Venerdì 16 gennaio presso la scuola Giovanni XXIII verrà servito a mensa il Piatto di Sant’Antonio. Con questo appuntamento, simbolo della carità condivisa a sostegno degli altri, a Santa Maria degli Angeli si riconferma anche quest’anno la generosa opera di ringraziamento dei Priori Serventi.
Da sempre le ritualità hanno riferimenti diretti al Cibo: la stessa liturgia cristiana ha nel pane, nel vino e nell’olio elementi simbolici che esaltano l’importanza spirituale del rapporto dell’uomo con questi alimenti.
Sant’Antonio Abate è l’icona più rappresentativa nel quadro del rapporto fra religione, ritualità e alimentazione: in tutto il territorio nazionale sono ancora presenti e sentite innumerevoli manifestazioni, nonostante le trasformazioni sociali e culturali che la modernità ha prodotto; non esiste Regione, infatti, che non abbia celebrazioni dedicate a questo Santo: diverse interpretazioni gastronomiche, ma tutte fondate nella solidarietà, oltre che nella convivialità più semplice.
In linea con questi sentimenti, di cui la società ha crescente bisogno, Priori, Cittadini, Amministratori della Città di Assisi rivivono ogni anno storia, tradizione, folklore, ed i valori educativi in essi racchiusi si tramandano, soprattutto, alle nuove generazioni: le scuole del territorio partecipano alla Festa del Piatto ed i giovani cittadini dell’Istituto Comprensivo Assisi 2, con impegno creativo, arricchiscono le celebrazioni con attività teatrali ed espressive in genere, rese possibili grazie alla preziosa opera degli Insegnanti che, con sensibilità, competenza, rispetto per la storia, riescono ogni anno a trasmettere quel sapere “emotivo” legato appunto alle radici culturali del nostro Territorio.
L’Amministrazione comunale, conscia dell’importanza della Festa e grata per l’impegno al servizio delle Comunità, in assonanza con quanto intende promuovere, sostiene la manifestazione ed i valori di cui si fa portavoce, siano essi laici che religiosi.
Un grazie particolare ai Ragazzi che, con i loro “linguaggi” freschi e spontanei, offrono testimonianze originali sul “Piatto”, tradizione semplice e ricca di umanità. Con questi “segni” espressivi rinnovano anche la tradizione dell’anno 1956: i Priori invitarono al “piatto” anche il più anziano del paese, perché rappresentasse “il ceppo della secolare tradizione”.
Questi nostri Giovanissimi dedichino così ai più anziani riconoscenza e rispetto per aver contribuito a creare la nostra comunità angelana, laboriosa e pacifica, nella devozione a Sant’Antonio Abate e nell’impegno di beneficenza ai più bisognosi.
Serena Morosi
Assessore Cultura e Pubblica Istruzione
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Comune di Assisi ed è stato inizialmente pubblicato su www.ecodelsubasio.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.
