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Sabato 04 Maggio 2024

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Il becco del grifone – 4

Perugia (PG) -

Il Vescovo Alessandro Maria Odoardi (nel ritratto, Perugia, Palazzo arcivescovile) governò la nostra diocesi dal 1776 alla sua morte, avvenuta nel 1805. Della sua non facile opera pastorale nella Perugia giacobina, ove rimase cercando di adeguarsi per il bene della popolazione si conservano numerosi carteggi, per lo più bandi, editti e disposizioni varie (tra l’altro recanti l’intestazione prescritta dai francesi) che dimostrano la sua capacità di intervenire in modo puntuale e capillare di fronte a problematiche e necessità.

Tra le numerose vicende che ebbe a dirimere una particolarmente curiosa ci ha colpito. È noto come la moda del tempo fosse di stile amolloso e che, soprattutto per coloro che pativano la calvizie era usuale portare una folta parrucca. A questo costume non si sottraevano neppure gli ecclesiastici suscitando nell’opinione comune una punta di biasimo. Pochi anni prima San’Alfonso Maria de Liguori nelle sue Riflessioni utili ai Vescovi (1745), così si esprimeva: “…quanti sacerdoti per apparecchio alla Santa Messa passano mattinate intere davanti allo specchio a inanellarsi la chioma col ferro arroventato e a cospargerla colla polvere di Cipro (cipria) che non di rado cade poi sul corporale e va a trammischiarsi colle Sacre Particole…Oh vituperio dei giorni nostri”.

Insomma, la questione appariva seria, tanto che posto il divieto di indossare parrucche almeno durante le azioni sacre, l’eventuale dispensa era riservata alla Sede Apostolica e doveva essere corredata da opportuno certificato medico per poter ottenere una risposta condiscendente dal sospirato rescritto.

Qui di seguito riportiamo in trascrizione due documenti dalla serie Acta Ecclesiastica 1788 – 1791 recanti tale richiesta (nella foto: la Busta n. XX, Perugia, Archivio diocesano). Il primo è un certificato medico in piena regola e il secondo è un rescritto dove tale Supplica inoltrata al Santo Padre Umiliando unitamente un regolare certificato (nella foto, il certificato medico, Perugia, Archivio diocesano).

Il rispettabile Sacerdote Signore D. Domenico Simonetti rimane continuamente assalito poco più, o poco meno, da Linfatiche caricature di Testa, e molto più quando è obligato, dicendo La Messa, a sentire dè colpi di aria: quindi è che io sottoscritto Medico Fisico l’ho consigliato a non più differire a coprire la testa con la difesa della Pelucca, quale debba neppure abbondonarla nel Tempo del Sagrosanto Sagrifizio dell’Altare, senza andare incontro in caso di contravvenzione a grave e serio discapito della di Lui Salute. Tanto devo, e posso anche per mezzo del mio Giuramento, asserire per esser la pura e sincera verità. Questo dì 18 agosto 1789

Io Giovanni Angelo…Medico

 

Beatissimo Padre,

l’ex gesuita sacerdote Ignazio Da Ponte residente nella città di Perugia … riverentemente La supplica perché si degni accordargli l’indulto di potersi valere della parrucca nel santo sagrifizio della Messa ed altre funzioni ecclesiastiche giacché essendo soggetto a soffrire continuamente atroci flussioni di capo e dolori gravissimi nei denti non puol farne di meno, come attesta il medico condotto della città di Perugia che s’umilia annesso documento.

Le richieste furono accolte. Ci piace pensare che tra le durezze di quel periodo così sofferto per la nostra chiesa e per la società perugina, quei poveri preti abbiano potuto godere almeno del vezzo di una parrucca.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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