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Martedì 07 Maggio 2024

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Foibe: Marini (Umbria), ricordare ma superare rancore

Perugia (PG) - "E' giusto ricordare e commemorare la tragedia e la violenza delle foibe e il dramma dell'esodo dall'Istria, dal Quarnaro e dalla Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale, certo condannando tutto cio' che ha sortito e provocato questi drammi, ma con ferma e convinta volonta' di voler andare avanti". E' quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in un messaggio in occasione del "Giorno del ricordo" della tragedia delle Foibe. "Dobbiamo conservare e coltivare la memoria facendo si' che cio' abbia oggi un effetto per quanto possibile positivo, tentando cioe' di superare la memoria come fonte di rancore, perche' e' ovvio che la memoria rancorosa non contribuisce a rendere piu' unita una societa', ma rappresenta solitamente un ostacolo su questo percorso. Nel dibattito parlamentare che porto', nel 2004, all'approvazione della legge che istituiva il "Giorno del ricordo" - ha aggiutno Marini - furono sottolineati i ritardi, i silenzi, le rimozioni, le reticenze, i giustificazionismi che erano stati accumulati in rapporto a quelle vicende. Oggi, a distanza di sette anni, tutte le parti politiche che approvarono quel provvedimento, devono respingere la tentazione di usare la memoria del passato come strumento politico e devono altresi' evitare la tendenza ad usare l'analisi storica come strumento per l'agire politico". "Assai lungo e complesso sarebbe spiegare ora - ha proseguito la presidente - le motivazioni di politica interna ed internazionale che hanno portato in questi ultimi cinquant'anni in Italia a rimuovere dai libri scolastici il fenomeno dell'esodo dei giuliano-dalmati e delle foibe istriane. Cio' che invece oggi si puo' e si deve dire e' che si sta acquisendo una nuova consapevolezza sull'esodo e le foibe e la convinzione che l'esclusione di queste vicende storiche dall'insegnamento scolastico e dalla formazione della cultura nazionale non sia piu' praticabile. Un piccolo contributo, in questo senso, e' stato offerto dall'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea che, attraverso il contatto con le scuole e l'associazionismo degli esuli, in particolare la Societa' di Studi Fiumani, continua a conservare la memoria storica della comunita' esule trasferitasi in Italia e a rilanciare non idee di anacronistici ritorni - ha conclouso -, ma un dialogo democratico e interculturale con quell'area dell'Adriatico che e' diventata la nuova frontiera dell'Europa comunitaria". pg/gc

[Fonte: Umbria OnLine]

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