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Giovedì 09 Maggio 2024

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EXPO, COLDIRETTI UMBRIA: ANCHE IL FARRO TRA GLI ANTENATI MADE IN ITALY

Perugia (PG) - Anche grazie al prezioso lavoro degli imprenditori agricoli umbri si assiste oggi ad una ripresa e riscoperta della coltivazione del farro, uno dei primissimi cereali coltivati dall’uomo, proveniente dalla Mesopotamia, da cui, attraverso l’antico Egitto e il Mediterraneo, arrivò nella penisola italica. È quanto afferma Coldiretti Umbria in riferimento all’inaugurazione oggi della prima esposizione dedicata ai prodotti salvati nei secoli dagli agricoltori italiani nel Padiglione Coldiretti “No Farmers No Party” ad Expo. “Tornano” quindi gli antenati del Made in Italy, con il farro che - spiega Coldiretti Umbria - si aggiunge alla manna, al vino cotto, al grano saragolla e a quello monococco, i cibi più antichi dalla preistoria alla Bibbia fino agli Egizi e all’Impero romano, coltivati oggi lungo il Paese. Il farro - afferma Coldiretti Umbria - era molto coltivato nell’antichità, con tracce che risalgono al 7000 a. C., menzionato anche nella Bibbia (Ezechiele 4-9), ebbe grande prestigio durante il periodo romano e i legionari ne portavano sempre delle scorte con sé nei loro movimenti da un territorio all’altro. La produzione di farro in Umbria - aggiunge Coldiretti - ha consentito in molti casi di valorizzare territori “marginali”, essendo coltivato, grazie alla sua resistenza al freddo, per lo più in zone di montagna. Dal 2010 inoltre, per  il “Farro di Monteleone di Spoleto” è arrivata la tutela comunitaria, con la Denominazione di origine protetta (Dop): primo farro protetto dalle imitazioni a livello europeo. Il farro tra l’altro, dotato di ottime proprietà nutrizionali - sottolinea Coldiretti - è anche il protagonista di alcuni piatti della tradizione gastronomica umbra e dell’autentico cibo nostrano, grazie a zuppe, insalate, minestre, ma anche pane, pasta e dolci. Lenticchia, fagiolina, cicerchia, roveja: queste altre eccellenze antiche salvate “dall’estinzione” dagli abili agricoltori umbri, dediti ancora oggi anche alla produzione di idromele, bevanda a base di miele molto nota nell’antichità come “bevanda degli dei”. Secondo alcuni - conclude Coldiretti - si tratta addirittura della bevanda fermentata più antica del mondo, più della birra, anch’essa una delle “riscoperte” dell’agricoltura odierna.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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