Perugia (PG) - "La notizia della morte di una sedicenne portoghese a seguito dell'assunzione della pillola abortiva Ru 486 dovrebbe far riflettere sia le istituzioni regionali che le formazioni politiche che sinora hanno scalpitato affinche' il farmaco venisse commercializzato anche in Umbria". E' quanto dichiara il consigliere regionale Franco Zaffini, dopo aver appreso dalla stampa nazionale i dati emersi dall'ultimo congresso medico tenutosi a Milano. "I decessi correlati all'utilizzo della Ru 486, giunti in Europa con questo primo caso, - dice Zaffini - impongono quella cautela necessaria a tutelare la salute della donna, mentre oggi la tendenza e' quella di rendere il piu' marginale possibile l'interruzione di gravidanza riducendola a fenomeno privato, domestico dal quale viene persino estromessa l'assistenza sanitaria".
"Attualmente - spiega - le linee guida della Regione non prevedono il ricovero ospedaliero per l'aborto farmacologico, contrariamente a quanto precettato dai vincoli d'utilizzo dell'Aifa (agenzia italiana del farmaco), dai due pareri del Consiglio superiore della sanita' e dalle linee di indirizzo del Ministero della salute. E' evidente -prosegue - che un approccio ideologico alla questione risulta dannoso soprattutto per chi compie una scelta difficile come quella dell'interruzione di gravidanza e auspico che il buon senso prevalga durante tutto l'iter di approvazione delle linee guida per le quali si attendono le audizioni dei soggetti coinvolti". com/mpd
