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Sabato 04 Maggio 2024

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16 Febbraio

Perugia (PG) -

“Elezioni regionali, rispondere a quattro quesiti cruciali”. E’ il titolo dell’opinione del direttore del Giornale dell’Umbria Giuseppe Castellini, secondo il quale la Regione ha solo alcune chiavi della crescita, e nemmeno quelle principali: l’efficacia della spesa degli 1,7 miliardi euro a disposizione fino al 2020 tra risorse comunitarie, nazionali e regionali; la messa a regime della riforma della pubblica amministrazione, già avviata; la questione del peso fiscale su imprese e lavoro, su cui tuttavia la partita cruciale la gioca lo Stato centrale; il rilancio dell’infrastrutturazione dell’Umbria, avendo il coraggio di combattere le posizioni estremiste di non pochi comitati locali che ragionano alla vecchia maniera. “Ma in campo, nella realtà, finora di programma ce ne è solo uno – dice Castellini – quello della presidente uscente. Catiuscia Marini, che risponde a tutte e quattro le questioni con proposte ragionevoli, realistiche e convincenti. Claudio Ricci (probabile candidato del centrodestra) appare nel pallone, con scivoloni come quello sulla E45 e con ammiccamenti alle risposte populiste (non a caso si è alleato con la Lega), che per l’Umbria significano di sicuro basso sviluppo e poco benessere. La candidata presidente dei Cinque Stelle, Laura Alunni, per ora è un Ufo, mentre la sinistra radicale, peraltro divisa tra l’appoggio alla Marini e la presentazione di una candidatura alternativa, si muove per adesso sulle questioni ideologiche e della nostalgia per il rosso d’antan, più che su risposte concrete e ragionevolmente efficaci. Se la campagna elettorale si metterà su tali binari, il vincitore già c’è”.

Per la parlamentare ex Scelta Civica, oggi Pd, eletta ion Umbria Linda Lanzillotta (intervistata dal Corriere) “passare al Pd è il modo per tenere fede all’impegno preso con gli elettori, un impegno fortemente indirizzato alle riforme: questa è la scelta fatta dagli stessi nostri elettori alle europee, che sono passati in massa a sostenere il progetto di Renzi”. E “non si è trattato di una scelta opportunistica nemmeno da parte del Pd perché in Senato non sono cambiati gli equilibri di maggioranza”. Punta il dito contro la Galgano, che ha raccolto poche preferenze come candidata sindaco e che è stata ripresa dal governo per incursioni inappropriate sulla vicenda Ast. E poi: “Il processo di rinnovamento del Pd deve riguardare tutto sistema umbro. La vicenda della sconfitta alle comunali di Perugia è un campanello d’allarme da non sottovalutare. E’ necessario un rinnovamento culturale e della classe dirigente. Con delicatezza e umiltà mi avviano solo adesso alle cose del Pd umbro, precisando, peraltro, che a oggi sono passata nel gruppo Pd e non ancora nel partito. Rimango una parlamentare eletta dell’Umbria, al sevizio del territorio”.
Su Il Messaggero Marco Brunacci si diverte a cercare indiscrezioni sulla composizione della lista Pd. Pronta Fernanda Cecchini, Mariotti titubante, derby in Cgil per entrare tra Bravi o Ciavaglia, Guasticchi “candidato fantasma”, Smacchi in forse per un Pd alla ricerca dell’appoggio di Stirati. Su Perugia Cemicchi è sempre più deciso a correre, Leonelli e Pesaresi pronti. Corteggiato Attilio Solinas, ancora non pervenuta Anna Rita Fioroni. Potrebbero esserci  Dorillo al Trasimeno, Chiacchieroni con Bruscolotti, Barberini, ci prova Cintioli su Spoleto dove è pronta anche Zampa, Porzi in attesa.  Su Terni Brega attende la deroga, ai nastri Paparelli e Delli Guanti. A Orvieto ci pensa Trappolino. Rita Castellani quasi certa.
Miguel Gotor interviene sul Corriere sul tema riforme, richiamando l’esigenza di riaprire il dialogo con le opposizioni. “Forse – dice – si è dispersa una rendita di posizione che consentiva a Renzi di usare Berlusconi contro la minoranza del Pd (a prezzo di un partito diviso che rinunciava a usare interamente la propria energia politica e spostava il suo asse in direziono neo-centrista), e di usare la minoranza del Pd per contenere Berlusconi (a prezzo di una restituita centralità sistemica del Cavaliere, ben al di là. ormai della sua effetti va forza numerica e del sostanziale isolamento a cui era stato costretto da Enrico Letta). Se le cose stanno cosi, ossia se non c’è più la possibilità di far leva su Berlusconi per dividere il Pd usando il patto del Nazareno come una clava, spetta soprattutto a Renzi e all’intero Partito Democratico prendere le misure del nuovo campo di gioco”.
Al via oggi la due giorni  in Consiglio regionale per l’approvazione delle riforma delle legge elettorale. Intanto l’assemblea di Sel, riunita ieri, ha approvato un documento in vista delle elezioni regionali, con il quale si da mandato alla Segreterìa del partito di aprire un confronto programmatico con il Pd, discutendo in termini programmatici.
Dal Trasimeno il Pd lancia un segnale di rinnovamento con la prima conferenza programmatica. Temi al centro, grande partecipazione e uno sguardo ambizioso al futuro.
Continua la mobilitazione contro la chiusura degli sportelli postali anche perchè dopo i tagli sono in arrivo i rincrari. Intanto stamattina è previsto un incontro dei sindacati per accendere i riflettori sulla situazione dell’indotto Ast.

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Partito Democratico Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.pdumbria.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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