Perugia (PG) - A tutti gli artisti italiani presenti ad Umbria Jazz sara' chiesto di eseguire durante il loro concerto una rilettura personale in chiave jazz dell'Inno di Mameli. E' questo il progetto, inedito e con la partecipazione attiva di Conad, che la kermesse, a Perugia dall'8 al 17 luglio, ha ideato per unirsi ai festeggiamenti per i 150 anni dell'Unita'. Umbria Jazz, uno dei festival piu' importanti e conosciuti del mondo per la sua storia, la qualita' e quantita' del cartellone, ha sempre ricavato dal binomio musica-ambiente i tratti di una identita' peculiare. Identita' legata quindi, a doppio filo alla sua italianita'.
Oltre a celebrare i 150 anni dell'Unita' Nazionale si rende omaggio al jazz "made in Italy" che ormai e' maturo, originale e artisticamente di grande rilevanza. Lo scenario tricolore e' fra i piu' interessanti al mondo, non solo in proiezione europea, e i nostri musicisti sono spesso titolari di progetti che coniugano il linguaggio e la tradizione del jazz con le radici culturali, popolari e accademiche, dell'Italia. Uno dei fattori decisivi della crescita della scena jazz italiana, da provincia "dell'impero" musicale a vero e propria fucina creativa di talenti, e' stata questa maturita' che ha portato all'emancipazione dal tradizionale songbook americano e la contemporanea riscoperta di un repertorio nazionale spesso sottovalutato, che va dalle canzoni d'autore alla musica popolare, passando per l'opera lirica. La rappresentanza italiana a Umbria Jazz sara' ancora piu' numerosa che nelle precedenti edizioni, un'Italia idealmente unita dalle note di Franco D'Andrea, Danilo Rea, Giovanni Guidi, Gianluca Petrella, Francesco Bearzatti, Marco Tamburini, Gabriele Mirabassi, Rosario Giuliani, Dado Moroni, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Roberto Gatto, Francesco Cafiso, Antonello Salis, Claudio Fasoli, e molti altri. pg/mpd/lv
