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Giovedì 02 Maggio 2024

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10 Marzo

Perugia (PG) -

Il segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli replica a Belardelli che sul Corriere della Sera aveva definito incostituzionale la legge elettorale umbra. “Come, per cultura, siamo abituati a rispettare i pareri di tutti, a cominciare da quelli di autorevoli costituzionalisti, rispettiamo oggi le opinioni del professor Belardelli, laureato in Lettere e docente di Storia, che dopo essersi speso nella sua carriera nello scrivere riguardo al ventennio, a Mazzini e al Risorgimento oggi si riscopre esperto di diritto costituzionale e leggi elettorali regionali. Prendo atto – sottolinea – della sicurezza con la quale affronta la questione relativa al profilo di costituzionalità della legge elettorale così come modificata dal consiglio qualche settimana fa, tema non scontato nemmeno per chi, come me, è chiamato, per curriculum di studi e professione privata, a occuparsi di leggi e della loro applicazione. Mi siano consentiti alcuni chiarimenti. Il ministro Boschi si è recentemente pronunciata, in parte, nel merito, sgombrando il campo da ‘opinioni’ di manifesta incostituzionalità rispetto al testo, tutte politicamente legittime ma che devono pur sempre confrontarsi con la realtà. La realtà è che le modifiche alla legge elettorale umbra, con in primo luogo l’abolizione del listino e l’introduzione della doppia preferenze di genere, sono di fatto migliorative rispetto all’impianto precedente e hanno il merito di parificare il sistema elettorale umbro a quello di tutte le altre regioni d’Italia, fatta eccezione per la Toscana. E la realtà è che a pronunciarsi, eventualmente, sulla rispondenza ai precetti costituzionali della nuova legge ci penseranno gli organismi e gli esperti preposti”. “Per quello che ci riguarda continuiamo con entusiasmo a partecipare il nostro progetto per l’Umbria, sulla scorta del grande successo di #UmbriaVerso, sabato al Lyrick, quando abbiamo toccato con mano la voglia di futuro che c’è nel nuovo Pd e la fiducia che la comunità regionale ripone nel nostro percorso”. Per il candidato del centrodestra Ricci: “In un sistema che prevede l’elezione diretta del presidente, bisognava dare all’elettore la possibilità del voto disgiunto. Al contempo, la mancanza del doppio turno consente anche a chi prende una percentuale di voti molto inferiore al 50% di ottenere un’ampia quantità di seggi”. Laura Alunni, M5S: “In Umbria è m atto un tentativo di auto-conservazione della casta politica al potere”. Giampiero Prugni, Italia dei Diritti: “maggioranza prepotente”.

Infiltrazioni in Umbria, il dossier della fondazione Antonino Caponnetto e la relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazione di stampo criminale fanno emergere nuovi numeri e nuovi particolari. Sono stati 14 gli atti intimidatori in 16 mesi, rivolti a due consiglieri comunali, due sindaci, due assessori e otto amministratori regionali. Ammonterebbe a 3 miliardi il giro d’affari delle cosche. Dal 2008 a oggi vengono, infine, elencate 45 operazioni legate alla presenza nella regione della criminalità organizzata di stampo mafioso.

Ricci presenta le sue priorità agli imprenditori di Cna. Sono cinque: ricorso a sistemi misti pubblico-privati per l’amministrazione dei tenitori; revisione dei bilanci pubblici e impegno a ridurre le spese del 10%; puntare sulla filiera turismo-ambiente-energia, magari attraverso un’agenzia unica sul modello spagnolo della Galizia; affrontare il tema dei trasporti per risolvere l’isolamento logistico umbro; Camera dei Comuni per la condivisione di progetti.

Il Giornale dell’Umbria propone un bilancio in numeri dell’attività di palazzo Cesaroni negli ultimi cinque anni: trentuno documenti al mese, uno al giorno, compresi domenica e festivi. Anche se, nella maggior parte dei casi (1.525) si tratta di mozioni e interrogazioni. Le proposte di legge sono 232, gli atti amministrativi 160. L’anno più produttivo il 2012. Temi all’ordine del giorno non ci sono solo bilanci, crisi industriali, sanità, rifiuti o trasporto pubblico.

Al via l’iter per il riconoscimento di Area di crisi complessa Terni-Narni. L’annuncio, per bocca della presidente Catiuscia Marini, ieri, durante il consiglio comunale congiunto di Temi e Narni. Nel piano dovrebbero rientrare anche i Comuni di San Gemini e Stroncone, oltre a Temi e Narni. “L’Area di crisi complessa – ha detto Marini – è un percorso straordinario rispetto alle misure con cui finora il pubblico ha lavorato. Penso ai contratti d’area o ai patti di territorio. Il punto focale di questo nuovo percorso deve essere un progetto di sviluppo condiviso. Al ministero infatti verrà valutato soprattutto questo elemento. Non soltanto i riscontri tecnici, i parametri economico-finanziari del territorio, ma soprattutto la presenza di una visione di sviluppo il più possibile condivisa”.

Giornata di protesta, ieri, per i lavoratori del call center di via Bramante, Terni. Si chiede l’istituzione di un tavolo, in prefettura, che veda presenti tutti i soggetti interessati, a partire dai committenti della struttura: Telecom ed Eni Luce e Gas. Intanto, domani, una delegazione di lavoratori ex Merloni incontrerà il responsabile dell’Economia del Pd, Filippo Taddei.

Jobs Act, per il Giornale dell’Umbria sarebbero pronti, in regione, in 10mila: poco meno di 1.100 dipendenti che ora lavorano con il contratto a tempo determinato; 1.300 dipendenti con contratto a tempo indeterminato che vogliono cambiare lavoro; poco meno di 400 autonomi che nel 2015 si trasferiranno verso il lavoro dipendente; circa 120 attuali collaboratori (co.co. pro e co.co.co); oltre 5mila 100 persone attualmente disoccupate; poco me no di 2mila 100 persone attualmente inattive. Cresce l’interesse delle imprese: niente contributi per tre anni. Per il direttore Castellini: “si gettano le basi per superare l’anomalia italiana di lavoratori ultra garantiti e altri fuori a leccare il barattolo. Il vecchio sistema ha fatto della flessibilità una condizione di precarietà permanente”.

Ancora polemica sulla trasformazione della E45 in autostrada. Secondo un dossier del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Perugia non sarebbe possibile escludere gli umbri dal pedaggio, in quanto discriminerebbe una parte della popolazione.

La Nazione racconta di un’Umbria in grande spolvero: la regione finisce sotto i riflettori della grande stampa internazionale che, oltre a elogiarne le bellezze paesaggistiche e a inserirla tra le mete italiane ideali per il 2015, lancia un appello per salvare parte del suo patrimonio storico-culturale.

- Letture quotidiane del 10 Marzo 2015

L'articolo 10 Marzo sembra essere il primo su PD Umbria.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Partito Democratico Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.pdumbria.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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