Il rapporto Res dell’Agenzia Umbria Ricerche tratteggia un quadro difficile per l’Umbria, che continua a perdere Pil da ben prima della crisi e molto di più rispetto alla media nazionale, con una disoccupazione giovanile in crescita e un tasso di povertà raddoppiato. Per Aur si esce dalla crisi con imprese innovative, redistribuzione del reddito e investimenti pubblici. “La priorità – per la presidente Marini – non può che essere rilanciare le politiche di sviluppo e di crescita. In passato si è pensato di curare la crisi solo con politiche di rientro dei conti. Una medicina che ha aggravato la malattia del paziente. L’utilizzo intelligente e trasversale in tutti i settori dei fondi strutturali per costruire ed accompagnare la specializzazione intelligente del sistema umbro sarà una delle sfide da cogliere per recuperare il gap di competitivita della regione. Puntare sulle eccellenze, che tagliano trasversalmente tutti i settori”. Allo stesso modo per Marini vanno sostenute quelle imprese (agricole, agroalimentari e di alcuni settori del manifatturiero) che operano sul territorio e che ne esprimono la vocazione strategica.
Salvini avanti spedito su Ricci. Il sindaco di Assisi sottolinea i numeri della sua corsa alla presidenza della Regione: oltre 400 riferimenti consolidati oltre 100 amministratori comunali coinvolti, oltre 100 comitati territoriali, già 120 incontri pubblici svolti (da ben 15 mesi) e circa 70 disponibilità a candidarsi nelle liste civiche.
Approvata in via definitiva, in commissione statuto, la proposta di modifica della legge elettorale dell’Umbria. L’atto andrà in consiglio regionale il 16 e 17 febbraio, dove potrebbero esserci emendamenti sulla doppia preferenza di genere e sullo sbarramento per i partiti fuori dalle coalizioni.
Novità importanti sulla legge regionale sul riordino istituzionale. Affermato il principio di “unicità” dei livelli istituzionali: ogni competenza sarà in capo ad un solo ente locale. Basta con le sovrapposizioni e priorità all’efficienza nell’azione amministrativa. La Regione si riprenderà l’80% delle funzioni che finora aveva delegato alle Province e “accoglierà” circa 150 dipendenti provinciali nei suoi uffici. Entro il 2015 i dipendenti delle montane passano alle Unioni.
Apprezzamento per alcuni temi ma perplessità sul monitoraggio del raggiungimento dei risultati attesi. Così la Uil dell’Umbria sul Documento annuale di programmazione (Dap) 2015, approvato recentemente dalla giunta regionale.
Perugina: secondo i sindacati c’è poco più di un anno e mezzo per evitare il peggio.E mentre Fioroni, del Comune di Perugia, sottolinea che la multinazionale svizzera dovrebbe aumentare gli investimenti a Perugia per peculiarità e storia industriale l’attenzione della politica umbra sulla difficile vertenza è sempre più puntuale.
Produzione in forte calo e riorganizzazione in atto in Ast. E mentre i sindacati imputano alle mancate strategie aziendali e a una sbagliata politica commerciale il grave rallentamento produttivo, che comporterà a quanto pare fermate e relativa cassa integrazione almeno fino a marzo, l’azienda risponde categorica che non solo le difficoltà sono da ricondurre al prolungato sciopero dei tanti giorni di vertenza. Intanto riflettori puntati su Trafomec.
La Stranieri va rilanciata. A dirlo è la Cgil che sottolinea una necessità: Università per Stranieri ed Enti pubblici collaborino di più per rafforzare e rilanciare il prestigioso ateneo di Palazzo Gallenga. “Amministrare una città come Perugia – ha fatto notare il segretario generale della Cgil, Vincenzo Sgalla – anche se inaspettatamente, è un compito difficile, ma evitare il confronto non è mai un buon modo per affrontare i problemi”. Il riferimento è al sindaco Romizi che ha disertato l’incontro sul tema organizzato dal sindacato alla sala della Vaccara di palazzo dei Priori.
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