C’era tanta gente al matrimonio di Cana: gli sposi, gli invitati, i servitori… Eppure, l’unica ad accorgersi che sta venendo a mancare il vino è una donna, Maria. Con la sua tenerezza è sensibile a quello che accade e intercede per la gioia di tutti, convinta che – quando ci si fida del Signore – le cose possono cambiare, che il rinnovamento è possibile.
È una fiducia che diventa disponibilità: ci si ritrova liberi di impegnarsi al servizio della gioia degli altri.
Penso a tanti genitori, che vivono per la riuscita della vita dei figli.
Penso a chi svolge il suo lavoro con responsabilità, contribuendo a far sì che la città sia casa per tutti.
Penso a Samuele, che in questa festa della Madonna delle Grazie diventa diacono, servo che abbraccia per la vita l’indicazione: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Penso – sfogliando il Bilancio sociale della nostra Caritas – a come ogni gesto di dedizione, di gratuità, di amore vissuto sia vino versato che alimenta la speranza, riempie la vita e ci rende credibili.
don Ivan, Vescovo
(Nella foto, la Madonna delle Grazie, nella chiesa di S. Maria Nuova, presentata il 10 settembre dopo il restauro)
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