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Venerdì 29 Marzo 2024

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Umbria/Papa: giovani ad Assisi in attesa incontro interreligioso

Perugia (PG) - Si trovano gia' ad Assisi, al Pontificio seminario regionale "Pio XI", i giovani delle Diocesi dell'Umbria. L'intento e' progettare insieme ai Vescovi il "sogno" da inseguire nella vita e individuare un percorso di Pastorale giovanile da attuare nel corso dell'anno 2011-2012 a Perugia, a Gubbio, a Citta' di Castello, ad Assisi, a Foligno, a Spoleto, ad Orvieto e a Terni. Il raduno dei giovani umbri, il primo dopo la Giornata Mondiale della gioventu' di Madrid della scorsa estate, e' stato inserito volutamente il giorno antecedente l'incontro "Pellegrini della verita', pellegrini della pace" nel corso del quale il Papa e gli altri leader delle religioni del mondo, dalla citta' di San Francesco, rifletteranno, dialogheranno e pregheranno per la pace e la giustizia nel pianeta. Il meeting dal tema "I have a dream - Io ho un sogno", si e' aperto con la catechesi di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Conferenza episcopale umbra e vescovo di Terni-Narni-Amelia. "Ci ritroviamo - ha detto il vescovo di Terni - alla vigilia di una grande evento. Molti di noi hanno ancora davanti agli occhi quell'immagine di Madrid sulla spianata dei "Quattro venti'. Il sogno di Madrid non poteva terminare. Ed eccoci ad Assisi. Qui riceviamo in dono una nuova visione, quella di rappresentanti delle grandi religioni mondiali, assieme a non credenti, gli uni accanto agli altri, che sognano un mondo di pace. Vengono ad Assisi come ad attingere forza dal sogno di quel giovane umbro che ottocento anni fa voleva sradicare dal mondo la violenza e riempirlo di pace". Il Vescovo di Terni ha poi proposto ai giovani il sogno che porto' alla conversione il giovane Francesco d'Assisi, parlando del santo patrono d'Italia come di un edificatore di pace. "Non possiamo rassegnarci ad un mondo "in rovina'. Passivita' e rassegnazione non sono sentimenti buoni; facilmente diventano malvagi. Qualcuno li chiama realismo, ma sono espressioni di occhi e cuori spenti, perche' accecati dall'amore per se'. Francesco ci aiuta a non sottrarci all'impegno ad edificare una societa' nuova, pacifica, buona, giusta. Egli, umile, viene ancora in mezzo a noi, come fece con i giovani di Assisi di ottocento anni fa, e ci spinge a percorrere la via del Vangelo con un nuovo entusiasmo e una nuova passione". pg/gc

[Fonte: Umbria OnLine]

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