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Mercoledì 09 Ottobre 2024

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Umbria: Marini, politica industriale sostenibile e' anticrisi

Terni (TR) - "Una delle strade per uscire dalla crisi e favorire la ripresa economica e' senza dubbio quella di un nuovo modello di sviluppo che veda come asse portante una nuova politica industriale che sia ambientalmente compatibile. Una sfida, questa, che a Terni vede importanti presupposti perche' possa essere vincente". E' quanto sostenuto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta alla tavola rotonda sul tema "le aree industriali come occasione per il rilancio di un nuovo sviluppo economico del territorio" a conclusione del convegno nazionale "Industria e ambiente. Storia e sviluppo in Italia", organizzato dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale, in collaborazione con Regione e Icsim.

La presidente ha affermato: "in Umbria, e soprattutto in una realta' come Terni, dobbiamo andare oltre la logica del recupero di aree industriali dismesse in un'ottica esclusivamente di tipo urbanistico, come e' avvenuto negli ultimi decenni. Occorre puntare alla riconversione in chiave industriale di queste aree favorendo, quindi, la loro antica vocazione di siti industriali e superando anche una visione di politiche ambientali fine a se stesse". Riferendosi alla questione del Polo chimico ternano, la presidente ha sottolineato che una simile strategia di politica industriale "e' ancor piu' valida e necessaria per una realta' come quella ternana. In questa citta', infatti, vi sono tutte le premesse per una transizione dalla chimica di tipo tradizionale, a quella 'verde' che potra' rappresentare la nuova frontiera dell'industria regionale, ma anche un modello di valore nazionale ed internazionale". Per questa ragione, Marini ha auspicato la positiva evoluzione della trattativa tra Basell e Novamont "grazie ad esperienze avviate in questa area in chiave di 'green economy', si potra' realizzare quel progetto di riconversione industriale in grado di reggere le trasformazioni industriali che la crisi economica sta imponendo, ed in secondo luogo si potra' dar vita ad un vero e proprio distretto con al centro le nuove produzioni industriali da chimica verde, conservando cosi' anche il carattere essenzialmente manifatturiero della nostra industria". pg/mpd

[Fonte: Umbria OnLine]

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