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Giovedì 25 Aprile 2024

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Umbria: c. Marini ad Alfano, preoccupante situazione carceri

Perugia (PG) - "E' preoccupante la situazione del sovraffollamento e le difficolta' gestionali ed organizzative in cui versano i 4 istituti di pena dell'Umbria". E' quanto scrive la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano. La gravita' della situazione delle carceri in Umbria, nelle quali sono ospitati oltre 1700 detenuti, a fronte di una capacita' di accoglienza di 700 detenuti, era stata oggetto di una riunione svoltasi in Regione e sollecitata dai Comuni sede di istituto penitenziario e dalle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria. Al termine, la presidente Marini si era impegnata ad assumere un'iniziativa formale verso il Ministero della Giustizia, per rappresentare una situazione che "arreca ricadute sullo svolgimento delle funzioni e competenze proprie della Regione, derivanti sia dal titolo V della Costituzione che dal Decreto n.'230/2000', in particolare in materia di sanita' penitenziaria e reinserimento sociale e lavorativo, rendendo altresi' inefficaci gli interventi posti in essere da questa Amministrazione". "L'incontro - prosegue la lettera - ha confermato la preoccupazione espressa dalla Giunta e da vari componenti del Consiglio regionale in merito alle condizioni in cui devono operare i lavoratori ed in particolare la polizia penitenziaria e che, a loro volta, determinano ripercussioni sulla vita della popolazione detenuta e sul fronte della sicurezza del territorio". Marini fa presente la "carenza di personale di polizia penitenziaria e dell'area educativa, nonche' una presenza massiccia di detenuti stranieri e tossicodipendenti confermata dal fatto che alla data dell'ultima ricognizione trasmessa (13 luglio 2011), solo 675 detenuti su 1751 risultano avere la residenza anagrafica in Umbria e solo 57 risultano nati in un comune dell'Umbria". Cio' determina "un aggravio di domanda rispetto al quale i Dipartimenti di Salute Mentale spesso non riescono a dare una risposta adeguata" e richiede la necessita' di una organizzazione di trattamento sanitario multidisciplinare con la presenza anche di personale del Ministero (educatori, psicologi e agenti di Polizia Penitenziaria) di cui gli istituti sono fortemente carenti". Quanto al problema delle risorse finanziarie, a fronte di una spesa, nel corso del 2010, di oltre 3,7 mln di euro, alla Regione e' stato assegnato un finanziamento di 2,063 mln, con un aggravio a carico del Fondo sanitario regionale di 1,639 mln. I "nodi problematici" per i quali e' urgente l'intervento del Ministero si riassumono pertanto nel ricondurre le presenze dei detenuti negli istituti di pena umbri entro la capienza regolamentare; parametrare il numero di detenuti presenti nella regione con la popolazione residente; favorire l'applicazione del principio della territorializzazione della pena come previsto dall'Ordinamento Penitenziario; adeguare il personale penitenziario, sia di Polizia Penitenziaria che dell'area psico-educativa, oltre che all'organico previsto per ogni singolo istituto anche rispetto al numero e alla tipologia di detenuti presenti. pg/

[Fonte: Umbria OnLine]

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