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Giovedì 05 Ottobre 2023

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Tavolo alleanza: piano triennale del lavoro

Perugia (PG) -   Incremento dell’occupazione, miglioramento della qualità, valorizzazione del capitale umano: sono gli assi di riferimento  del Piano triennale del lavoro 2011 - 2013 per accrescere la competitività del sistema Umbria. Il provvedimento, che mira a rafforzare il sistema economico regionale, rappresenta il quadro generale per l’attuazione complessiva del Programma Operativo Regionale FSE 2007-2013 e dell’Accordo Stato, Regioni e Province Autonome del 12 febbraio 2009. 

Tenendo conto degli obiettivi già definiti per gli Assi prioritari del Programma operativo regionale 2007/2013, il Piano  mira a garantire l’adattabilità dei lavoratori, a migliorare l’occupazione dei giovani e delle diverse fasce di disoccupati e inoccupati, a perseguire l’inclusione sociale con l’inserimento lavorativo delle fasce deboli, a qualificare il sistema e le prassi di istruzione, formazione e lavoro lungo l’arco della vita, con particolare attenzione al potenziamento della ricerca e dell’innovazione, e a costruire e rafforzare reti di collaborazione per progetti innovativi con altre Regioni italiane ed europee. Traversali a tutti gli interventi individuati  saranno inoltre le linee di azioni definite dalla Strategia “Europa 2020”, finalizzate alla crescita “intelligente”, per sviluppare una economia basata sulla conoscenza e l’innovazione, “sostenibile”, per promuovere una economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, e “inclusiva”, per una economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.
   Le politiche attive del lavoro, articolate in azioni di sistema ed interventi specifici, continueranno a rappresentare lo strumento principale per innalzare la competitività dell’Umbria.

   Tra le azioni di sistema del Piano quelle per favorire l’occupabilità lungo l’arco della vita, e la definizione di un  nuovo “Masterplan” regionale dei servizi per il lavoro,  che anche in assenza di uno standard nazionale di riferimento consenta di  fissare le diverse tipologie di servizi, i relativi standard e timing offerti dal sistema regionale dei servizi per l’impiego. A ciò si aggiunge la sperimentazione, già avviata in Umbria,  della borsa lavoro “ClicLavoro”, e interventi per rilevare i fabbisogni formativi del contesto produttivo umbro, in stretta connessione con lo sviluppo del sistema regionale degli standard professionali e con il coinvolgimento dell’Osservatorio sulla formazione continua. La lotta al sommerso è  inoltre ritenuta una priorità di forte impatto economico e sociale per questo la Regione si farà dunque promotrice di specifici analisi e studi che possano contribuire all’emersione. 

Gli interventi specifici, rivolti ai target in  particolari difficoltà, sono stati declinati tenendo conto delle priorità dell’Agenda 2020. In particolare per quanto riguarda la “crescita intelligente” sono previste misure per favorire: l’inserimento occupazionale, con la creazione di figure professionali richieste soprattutto nei  settori strategici dell’economia umbra, tra questi le attività legate alla green economy e la filiera turismo-abiente-cultura; la crescita della partecipazione attiva delle donne ed il loro inserimento lavorativo, si lavorerà ad esempio su per conciliare i tempi di lavoro e  per  potenziare i servizi di cura alla persona; lo sviluppo delle risorse umane nelle imprese, attraverso percorsi formativi e l’attivazione di assegni di ricerca per progetti  presso imprese,  università e centri di ricerca.

   In materia di “crescita inclusiva” il Piano prevede interventi per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili e di soggetti con più di 45 anni, per contrastare l’elevato livello di flessibilità e precarietà,  la devianza giovanile e il drop out dei giovani fra 16-18 anni, le difficoltà occupazionali dei migranti. Un articolato pacchetto di misure è rivolto ai lavoratori percettori di ammortizzatori sociali. In questo ambito continuerà l’erogazione a favore dei percettori  degli ammortizzatori in deroga delle misure di politica attiva.

 E’. tra l’altro,  prevista l’attivazione di interventi per  prestazioni di attività in enti pubblici da parte di cassaintegrati sospesi a 0 ore per periodi di tempo sufficientemente lunghi o lavoratori in mobilità indennizzata, con il riconoscimento al lavoratore di una borsa eccedente il sostegno al reddito ricevuto dall’INPS. Sarà incentivato il ricorso ai contratti di solidarietà, tra gli   strumenti per la conservazione e la salvaguardia del posto di lavoro e delle competenze (contratti di solidarietà difensivi), o per l’ampliamento dell’organico delle imprese (contratti di solidarietà espansivi). Saranno inoltre sperimentati percorsi per  accrescere le competenze e la spendibilità nel mercato del lavoro dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali appartenenti a particolari target. 

  Per quanto riguarda la “crescita economica sostenibile” sono  previsti interventi a favore dell’occupazione nei settori della green economy, in particolare per quanto riguarda la creazione di figure professionali richieste dal contesto economico e sociale e il loro inserimento lavorativo nei settori chiave dell’economia umbra, dalla green economy, alla filiera turismo-ambiente-cultura. Tra i fronti strategici la partecipazione dell’Umbria a programmi interregionali e transnazionali e l’inserimento  delle “risorse umane” dell’Umbria  in  reti europee ed italiane in cui sviluppare esperienze, collaborazioni e innovazioni. (AUN)

[Fonte: Umbria OnLine]

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