In principio (o quasi) fu la tesi di laurea di Paolo Maria Taddei, coordinata e fortemente voluta nel 1994 dal professor Stanislao da Campagnola ofm capp. Si voleva indagare su Napoleone Comitoli, vescovo di Perugia dal 1591 alla dipartita (31 agosto 1624). Molto amato dalla popolazione e morto in concetto di santità, lo scopo principale della nuova ricerca su di lui, condotta soprattutto su fonti archivistiche, era l’eventuale avvio di un processo di canonizzazione, che però non venne mai alla luce.
Emersero tuttavia numerosi dettagli, che fecero giustizia di alcuni luoghi comuni e contribuirono a rimettere a fuoco questa figura fondamentale non solo per la vita ecclesiastica ma anche civile, culturale, addirittura musicale. Era nato a Castelleone il 24 giugno 1548 – lui stesso ci informa della data in uno dei suoi componimenti poetici, intitolato In Nativitate S. Jo. Bapt. et mea: si sa inoltre che andava a festeggiare insieme alla gente, tutti gli anni, alla pieve di San Giovanni Battista sotto Corciano (oggi semplicemente Pieve del Vescovo).
Imparentato con i Crispolti, orfano di padre dall’adolescenza, fu inviato a Roma al collegio Germanico gestito dai Gesuiti; studiò giurisprudenza a Bologna; insegnò legge a Perugia e poi fu di nuovo a Roma dove ricoprì incarichi prestigiosi, culminati in quello di auditore di Rota su nomina di Sisto V.
Entrando come vescovo nel 1591 a Perugia stremata da una terribile epidemia di peste e dalla carestia, Comitoli rinunciò all’ingresso solenne e si rese noto fin da subito per integrità, carità, sobrietà di vita. Compì numerose visite pastorali, tutte conservate nell’Archivio storico diocesano; fondamentale la prima, che testimonia come il presule battesse a tappeto, personalmente, spostandosi a volte con gravi disagi, tutta la città e il territorio, con pochissimo seguito, descrivendo minuziosamente lo stato di tutte le chiese e cappelle, inclusa quella di Pieve del Vescovo, davanti alla quale di solito il verbale di visita si arrestava.
«Utilizzò spesso la processione, come momento di partecipazione popolare e di aggregazione religiosa». Una delle più solenni e famose, durante il suo episcopato, fu quella che Comitoli fece svolgere il 17 maggio 1609 in occasione della traslazione delle reliquie dei santi Ercolano, Bevignate e Pietro Abate (si veda anche la Newsletter N. 43 del 25 febbraio 2025).
Una testimonianza praticamente in diretta, consultata a suo tempo da Taddei, è la Relazione dell’apparato e processione fatta in Perugia nella traslazione delle sacre reliquie di s. Hercolano secondo di questo nome vescovo e martire, di s. Pietro Abbate e di s. Bevignate confessore alli 17 di maggio dell’anno 1609, scritta dal rm. Giovanni Panziera (Perugia, Petrucci, 1609).
Da questo e altri elementi riparte oggi, per opera di un team di studiosi, l’indagine non solo su Comitoli, ma sul Seicento perugino, di cui questo episcopato rappresentò un esordio estremamente significativo, non solo dal punto di vista religioso devozionale ma anche come evoluzione artistica e urbanistica. Con lui la città cambiò volto: moltissimi i restauri, folta la costruzione di oratori, cappelle, chiese, fontane e altre strutture, quasi in parallelo con la Roma barocca, cui Comitoli rimase sempre legato (come lo fu con Milano e il cardinale Federico Borromeo).
Di questa svolta comitoliana, uno degli esempi più eclatanti è la chiesa di Sant’Ercolano, da lui restaurata e affidata ai Barnabiti.
Proprio a Sant’Ercolano, sabato 14 giugno alle 12, la professoressa Laura Teza, storica dell’arte, terrà una lezione dal titolo La raffigurazione della solenne traslazione del 17 maggio 1609, nel quadro delle manifestazioni “Documento Monumento, La storia di Perugia attraverso le fonti scritte”. Nutrito il parterre dei patrocini, tra cui l’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve (e poi Città di Perugia, Archivio di Stato, Biblioteca Augusta, Templars Heritage Route, DSPU, Aib, Anai, Fondazione Ranieri di Sorbello, Fabbri Creations).
Molto interessante, come introduzione, la tavola rotonda che si è tenuta martedì 10 giugno alla Sala Binni della Biblioteca Augusta, con la partecipazione degli studiosi Sonia Merli, Paolo Renzi e Jacopo Manna, coordinati dallo storico e docente Mario Tosti, attuale presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria.
Sonia Merli (Progetto Rotarom 17, Ecole Française de Rome) ha tracciato le fonti archivistiche, in atti comunali (la più antica attestazione il 18 maggio 1256), del riconoscimento di san Bevignate, un singolare “quasi santo”, in realtà scarsamente documentato, per il quale gli Acta Sanctorum ammettono di rifarsi praticamente per intero a Jacobilli (anche fissando la sua festa al 14 maggio).
Paolo Renzi ha presentato alcune tra le principali fonti bibliografiche e manoscritte presenti nella Biblioteca Comunale Augusta a proposito di Napoleone Comitoli (tra cui il Panziera). Jacopo Manna ha approfondito la figura del prelato, ponendo l’accento sul significato delle manifestazioni religiose, su cui si è soffermato anche Mario Tosti, con un ampliamento di orizzonti sulla storia moderna.
Notevole, nella personalità comitoliana, la sfumatura giuridica, coerente con il progetto Rotarom, che reca un titolo storico ma molto attuale: Garantire la giustizia in Europa su scala transnazionale. La Rota Romana e la promozione di una cultura giuridica della negoziazione (c. 1560-1700).
Una serie di studi fortemente in divenire, molto promettenti. Tra le operazioni sicuramente da compiere, la collazione o, meglio, la ricognizione delle fonti passate in rassegna in queste interessanti iniziative, con quelle presenti nell’Archivio Storico Diocesano di Perugia, già in parte esplorate da Taddei – si veda lo sviluppo del suo lavoro nel numero di dicembre 2001 della rivista “Archivio perugino-pievese” (Visite perugine).
Una serie il cui spoglio potrebbe riservare sorprese è Bandi ed editti, tra cui l’editto di indizione del sinodo 1609: la traslazione avvenne, volutamente, proprio alla vigilia dell’importante evento. Comitoli dava particolare rilievo a queste convocazioni del clero diocesano, che teneva puntualmente e scrupolosamente con cadenza triennale – si veda Isabella Farinelli, Sinodi a Perugia (…1210-2006), Spoleto, CISAM, 2006.
Da esplorare, infine, le fonti coeve in altri archivi cittadini e, non ultimo, il fondo Comitoli alla Biblioteca Augusta, che contiene tra l’altro il volume delle sue poesie.
In allegato, la locandina della conferenza di sabato 14 giugno.
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