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Giovedì 25 Aprile 2024

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Perugia: la Domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa

Perugia (PG) -

Si rinnova anche a Perugia la memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme con la Domenica delle Palme (29 marzo), che segna l’inizio della Settimana Santa, Passione, Morte e Resurrezione del Signore, il “cuore” della fede. Alle ore 10.30, in piazza IV Novembre, davanti all’arcivescovado, i fedeli si raduneranno per la preghiera e la benedizione delle Palme da parte del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, per poi fare ingresso in processione nella cattedrale di San Lorenzo, dove si terrà la celebrazione eucaristica In Passione Domini. Forte è il richiamo del presule a vivere la Settimana Santa con sobrietà e all’insegna del pentimento, della riconciliazione, del perdono e della carità, non facendo mancare la vicinanza spirituale e materiale a quanti soffrono e vivono situazioni difficili, in particolare le famiglie che hanno perso il lavoro.

Il cardinale, incontrando numerosi giovani in cattedrale la sera del 26 marzo, in occasione della loro tradizionale Veglia di preghiera quaresimale, ha esortato tutti a prepararsi alla Settimana di Passione, dove «ritorna spesso il verbo “consegnare”: il Padre che consegna il Figlio all’umanità per salvarla dal peccato. Ma la vita di Gesù Cristo è tutta una consegna: dai pastori ai re magi, dinanzi alla grotta di Betlemme, dai suoi discepoli nel cenacolo a Giuda, che lo tradisce, a Pietro, che lo rinnega, a Ponzio Pilato e a chi lo condanna, prima di raggiungere il Calvario. Il Figlio di Dio si consegna e si dona fino in fondo salendo sulla croce, umiliandosi, e il Padre, per questo, l’esalta risuscitandolo dai morti dandogli il nome di Cristo Salvatore. Gesù non si è dato da solo questo nome, non è come gli uomini che si attribuiscono tanti importanti titoli… Per questo apprestiamoci a vivere il Mistero della Pasqua di Risurrezione con amore verso il prossimo e con umiltà d’animo, raccogliendoci in preghiera e meditando in silenzio la Parole di Dio, vivendo intensamente i riti del triduo pasquale».

 

Domenica delle Palme è anche la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). Il commento del direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile don Riccardo Pascolini

al messaggio del Papa per la GMG: siamo sollecitati a «proseguire nel percorso di carità che in questi anni si sta concretizzando nella nostra comunità diocesana»

 

            Domenica delle Palme ricorre anche la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, che sarà vissuta dai giovani della comunità perugino-pievese in preparazione della GMG internazionale 2016 di Cracovia, in Polonia. In occasione della GMG papa Francesco ha rivolto a tutti i giovani del mondo un messaggio, invitandoli a compiere un cammino di avvicinamento e “pellegrinaggio spirituale” alla GMG 2016. Un percorso scandito dall’accompagnamento delle beatitudini e la riflessione di quest'anno è dedicata alla sesta: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio».

«E’ Un messaggio, quello del Santo Padre per la Domenica delle Palme, che coinvolge e tocca i cuori anche dei nostri giovani. Papa Francesco continua a meravigliarci con la sua capacità di avvicinare questo mondo al regno di Dio con naturalezza e semplicità. Le sue parole rivolte ai giovani non possono e non devono lasciarci indifferenti, proprio per non divenire vittime di quella globalizzazione dell’indifferenza di cui parlava lo stesso pontefice nel messaggio per la quaresima 2015». A sottolinearlo è don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile e presidente nazionale del Forum Oratori Italiani (FOI), nel commentare il messaggio di papa Francesco, che aggiunge: «In questo cammino di avvicinamento alla GMG di Cracovia del 2016 sentiamo forte e viva la necessità di interiorizzare ancora di più questo invito, concretizzandolo nella vita di ogni giorno e su tutti i livelli cui siamo chiamati a dare testimonianza di una vita intrisa di Cristo, sia noi sacerdoti, sia i giovani impegnati, vera forza pulsante di questa Chiesa che tenta di recuperare un volto giovane al servizio dei fratelli. Proprio per questo motivo, in questo connubio di vocazioni differenti ma sempre animate e segnate dall’amore di Dio, mi vengono in mente le parole di don Tonino Bello, che amava parlare della “Chiesa del grembiule”. “Dalla messa alla domenica dovrebbe sprigionarsi una forza centrifuga così forte che noi siamo scaraventati fuori sulle strade del mondo per andare a portare Gesù Cristo”».

Don Pascolini offre anche degli esempi concreti di “Chiesa del grembiule” a Perugia-Città della Pieve, a portata di mano dei giovani. «Animati dall’amore evangelico, desideriamo proseguire nel percorso di carità che in questi anni si sta concretizzando nella nostra comunità diocesana, attraverso specifiche esperienze che segnano, in maniera chiara, lo stile educativo e di servizio che caratterizza i nostri giovani; uno stile che, a loro volta, declinano nella vita di ogni giorno, offrendo la testimonianza della bellezza di una vita di fede. Non posso non citare i progetti avviati dalla Caritas diocesana, l’esperienza missionaria del Malawi, l’operazione Mato Grosso: segni concreti di una Chiesa “in uscita”, come suggerito dallo stesso pontefice e come auspicato anche dal nostro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti: “La Chiesa italiana riparta dai più poveri: più che sentirsi dire come dovrebbe essere, l’uomo ha bisogno di essere accolto”. In questo contesto mi permetto di menzionare la realtà degli oratori, che in questi ultimi anni, nel contesto perugino, hanno contribuito con il loro servizio e la loro accoglienza ad offrire un’opportunità a chi è più in difficoltà».

Don Riccardo Pascolini conclude il suo commento al messaggio del Papa soffermandosi sulla realtà oratoriale. «La sfida, che desideriamo perseguire, è quella di far diventare gli Oratori spazi di accoglienza e di dialogo, dei veri ponti tra la Chiesa e la strada, come diceva san Giovanni Paolo II: “Rilanciate gli Oratori, adeguandoli alle esigenze dei tempi, come ponti tra la Chiesa e la strada, con particolare attenzione per chi è emarginato e attraversa momenti di disagio, o è caduto nelle maglie della devianza e della delinquenza”. Senza mai dimenticare che è l’incontro vivo e palpitante con il Signore Gesù che ispira e sostiene l’attività dei nostri Oratori».

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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