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Giovedì 25 Aprile 2024

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Perugia: il Punto di ristoro sociale Comune-Caritas “San Lorenzo” in festa con il gruppo musicale “Libra”. Intervista alla responsabile Stella Cerasa, ospite della trasmissione “Gocce di Carità” di «Umbria Radio».

Perugia (PG) -

La sera della vigilia della ricorrenza del 2 Giugno, presso il Punto di ristoro sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”, conosciuto come la “Mensa Caritas”, ubicato nel centro storico di Perugia adiacente all’antica chiesa del Carmine (via Imbriani), si terrà l’iniziativa la “Mensa in Festa” animata dal gruppo musicale perugino “Libra”. A parlarci della significativa iniziativa è Stella Cerasa, responsabile di quest’opera socio-caritativa, durante la trasmissione “Gocce di Carità” in onda su «Umbria Radio, condotta da Mariangela Musolino e coordinata dall’Ufficio stampa e comunicazione della Caritas diocesana. Stella Cerasa, oltre a spiegare le finalità della serata del primo giugno, ricorda le iniziative della Caritas per aiutare le famiglie in difficoltà a causa della crisi.

 Stella, da dove è nata l’idea dell’iniziativa “La Mensa in Festa”?

Noi regolarmente a settembre festeggiamo il “compleanno” della mensa, ma siccome è una festa molto bella abbiamo pensato di bissarla. Il 2 giugno la Mensa resta chiusa, pertanto abbiamo individuato questa data per festeggiare, in certo modo, la Repubblica anche noi.

Tutto quello che si mangerà verrà donato da fornai, dal ristorante di un albergo e varie collaborazioni che abbiamo messo insieme negli anni. È un’occasione per stare insieme cantando -dovete sapere che noi a mensa cantiamo regolarmente, soprattutto con le persone anziane - e stavolta lo faremo bene e meglio grazie alla presenza del gruppo musicale Libra, di Perugia.

Abbiamo scelto proprio la serata del 1 giugno, perché è una giornata in cui siamo chiusi. Penserete: magari ci potevamo riposare! Invece ci è sembrato bello condividere questo momento di festa tutti assieme con i nostri ospiti e con tutto il quartiere, che ospita la Mensa come una presenza voluta da tutti i vicini.

Qualche tempo fa c’era l’dea che la Mensa si sarebbe trasferita presso il “Villaggio della Carità” e i vicini del quartiere del Carmine erano preoccupati perché se ne sarebbe andata un po’ di allegria. Infatti è questo lo scopo della Mensa, creare un’atmosfera un po’ più spensierata e lasciare i pensieri e le preoccupazioni almeno fuori dai pasti.

Che bilancio si può fare dell’attività della Mensa Caritas?

I numeri possono essere anche lievitati, quello che si nota ogni giorno è che all’inizio, qualche anno fa, gli utenti della mensa erano persone cosiddette povere, conosciute nella città per la loro situazione e i loro disagi. Oggi invece si sono aggiunte le famiglie come le nostre, messe in difficoltà dalla perdita del lavoro e dalla crisi economica, finite nella povertà pur non essendo la povertà nel loro DNA.

Esistono situazioni transitorie, di persone che poi riescono a sistemarsi e tornare autosufficienti?

Incomincia a vedersi qualcosa, qualche contratto di lavoro per i giovani, cosa che fino a qualche tempo fa era assolutamente inesistente, come se fosse un ingranaggio che pian piano riparte. Anche qualche persona più grande, ma sono perle rare.

La missione umana e spirituale della Caritas: come accogliete le persone?

Grazie a Dio in Caritas c’è modo di aiutare le persone in maniera concreta: c’è il “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre”, ci sono piccoli contributi per il pagamento delle utenze domestiche e c’è la Mensa, in modo che accanto all’assistenza spirituale possiamo dire alle persone: «puoi appoggiarti su di noi». Questa cosa in questo momento i Comuni e le Istituzioni non la possono fare.

L’Emporio della Solidarietà inaugurato lo scorso settembre vede un’utenza crescente?

L’Emporio rappresenta uno “stile” Caritas che è cambiato; non vengono dati più i “pacchi viveri”, ma sono le persone che fanno la spesa in base alle loro esigenze e questo è molto più dignitoso. La Caritas offriva dei “pacchi standard”, che però non rispondevano alle esigenze di quella famiglia...

Nelle parrocchie quello che oggi funziona sono i “buoni spesa”, davvero dignitosi, che permettono di fare la spesa in base alle reali esigenze della persona.

Mariangela Musolino

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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