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Sabato 20 Aprile 2024

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OGGI A FIRENZE, LA GIORNATA NAZIONALE DELL’EXTRAVERGINE ITALIANO

Perugia (PG) - Anche centinaia di imprenditori agricoli umbri hanno lasciato oggi le campagne per difendere, al Mandela Forum di Firenze il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea nella Giornata nazionale dell’extravergine italiano promossa da Coldiretti. Concorrenza sleale, speculazioni, mancanza di trasparenza, truffe ed inganni, mettono infatti a rischio il futuro dell’oro verde. Nel corso dell’iniziativa, rese note le prime previsioni produttive in Italia per la raccolta di quest’anno. Secondo i dati Ismea/Unaprol presentati oggi, previsto a livello nazionale un crollo del 38% della produzione di olio di oliva che scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici di sempre. Per l’Umbria - precisa Coldiretti - le previsioni indicano un calo del 35%, con la produzione che dovrebbe passare da 5.781 tonnellate del 2015 a 3.758 tonnellate del 2016. Un andamento che - sottolinea Coldiretti - si riflette sulla produzione a livello mondiale dove si prevede una storica carestia dei raccolti per effetto del crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%) mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l’anno scorso. In controtendenza la Turchia che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili. Con l’approvazione del piano olivicolo nazionale si è aperto un percorso di crescita del vero Made in Italy, sul quale fare leva per incrementare la produzione nazionale, sostenere attività di ricerca, stimolare il recupero varietale e la distintività a sostegno della competitività del settore - ha affermato il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti presente a Firenze. In Italia intanto, si sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 278 per cento del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati nel 2015, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas. Tra le frodi più comuni - precisa Coldiretti - ci sono la vendita di olio straniero come Made in Italy, ma diffuso è anche il confezionamento di olio di semi che viene adulterato e spacciato come extravergine, ma non mancano neppure gli inganni in etichetta con indicazioni false o ingannevoli. Un’attività importante, quella dei Nas, che va sostenuta con l’attuazione della rigorosa cornice normativa definita con la legge “salva olio” la n. 9 del 2013 che abbiamo fortemente sollecitato perché ha introdotto importanti misure per la trasparenza nel settore - ha sostenuto Agabiti. Nel corso dell’iniziativa di Firenze sono state esposte le piante di ulivo delle centinaia di varietà di cui è ricca l’Italia e tutti gli oli delle diverse regioni che hanno fatto conquistare al Belpaese la leadership mondiale nella qualità, insieme alle diverse varietà di cultivar. Le proprietà dell’olio di oliva invece, sono state oggetto dell’open space dedicato all’innovazione con eclatanti curiosità, dall’olio di oliva più costoso al mondo a quello hi-tech, ma anche quello umbro con l’SMS per la tracciabilità. Con gli agricoltori il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera giunta nazionale che hanno accolto il Premier Matteo Renzi insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 70.000 quintali di olio l’anno. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è l’unica denominazione italiana estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Gli olivi sono per la maggior parte di varietà Moraiolo, che è la cultivar che simbolicamente e concretamente rappresenta l’olio umbro, di varietà comuni come Frantoio e Leccino e di cultivar autoctone, nell’areale del Trasimeno varietà Dolce Agogia, nell’areale di Giano dell’Umbria varietà San Felice e Nostrale di Rigali nell’areale di Gualdo Tadino. Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 250, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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