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Martedì 23 Aprile 2024

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MOBILITAZIONE COLDIRETTI: GLI AGRICOLTORI UMBRI DOPO IL BRENNERO A ROMA

Perugia (PG) - Dopo che una folta delegazione di imprenditori agricoli umbri è salita ieri al valico del Brennero per manifestare contro le imitazioni che fanno concorrenza sleale al made in Italy agroalimentare, oggi molti allevatori umbri, per la prima volta, insieme a migliaia di colleghi provenienti da tutte le regioni, hanno portato i propri maiali davanti al Parlamento per chiedere alle Istituzioni di “adottarli” per salvare le stalle italiane, dopo che solo nell’ultimo anno sono scomparsi dal territorio nazionale 615mila maiali “sfrattati” dalle importazioni dall’estero per realizzare falsi salumi italiani di bassa qualità. Anche l’iniziativa odierna della Coldiretti rientra nell’ambito della mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia”. A sostenere gli allevatori guidati dal presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo ci sono centinaia di Sindaci con i loro gonfaloni, parlamentari, rappresentanti delle associazioni dei consumatori e della società civile e moltissimi cittadini. Anche dall’Umbria è arrivata una risposta importante da parte delle istituzioni, con molti rappresentanti scesi a Roma a sostegno della mobilitazione. Tra i gonfaloni presenti, oltre a quelli di tanti Comuni umbri, quelli delle due Province di Perugia e Terni, rappresentate dagli Assessori Bertini e Rosati. Al centro della piazza, davanti Montecitorio, un grande libro per raccogliere le domande di “adozione” dei maiali di cittadini e rappresentanti delle istituzioni che vogliono salvare il vero prosciutto italiano, assunto a simbolo della protesta. Ma insieme ai maiali gli agricoltori hanno portato anche il “bottino” dei presidi alle frontiere dalle quali arrivano in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri, ma anche milioni di cosce di maiale, conserve di pomodoro, concentrati di frutta e altri prodotti come formaggi, prosciutti, sughi, succhi di frutta che diventano magicamente italiani perché manca l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata. Sul palco allestito vicino ad un piccola stalla dove razzolano comodamente i maiali di fronte a Montecitorio ci sono infatti bidoni di concentrato di pomodoro cinese, sacchi di polvere di latte del Nord Europa, cagliate industriali straniere per produrre mozzarella “senza latte” in Italia e cosce di maiale dalla Germania arrivate sul territorio nazionale per diventare prosciutti. Tra i vari cartelli e striscioni si legge “Basta inganni scegli l’Italia”, “Subito l’etichetta per succhi di frutta, salumi, formaggi e mozzarelle”, “Il falso Made in Italy uccide l’Italia”. “In Italia due prosciutti su tre oggi provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta”, ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di “un inganno per i consumatori e un danno per gli allevatori italiani impegnati a rispettare rigidi disciplinari di produzione per realizzare carne di altissima qualità che non ha nulla a che fare con quella importata dove per l’alimentazione dei maiali si usano spesso sottoprodotti”.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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